Può capitarti di ricevere, dal 2020, 2021 ed anni successivi, un avviso di accertamento esecutivo tributi locali. Si tratta di un nuovo avviso di accertamento che gli enti comunali (comuni) devono emettere ai sensi della LEGGE 27 dicembre 2019, n. 160, art. 1, comma 792 commi dalla lettera “a” lettera “l”. Si parla di qualunque avviso di accertamento avente a che fare con i diversi tributi comunali TARI, IMU, TASI, ecc.. Nei successivi paragrafi ti faremo scaricare un fac simile di accertamento esecutivo.
Con la vecchia normativa gli uffici tributi dovevano prima emettere un atto di accertamento e solo successivamente potevano creare un ruolo coattivo tributi locali, da cedere ad un concessionario della riscossione, per tutti gli utenti morosi. In tal caso il concessionario avviava tutte le procedure tendenti alla riscossione forzata delle somme.
Naturalmente, questa procedura veniva aperta solo sugli utenti che non avevano pagato il tributo comunale dopo la notifica di un avviso di accertamento. La pratica si apriva con la notifica di una cartella esattoriale o un ingiunzione di pagamento emessa ai sensi del Regio Decreto n. 639/1910. Il pagamento dell’utente contribuiva alla chiusura della pratica di riscossione. Invece, l’eventuale mancato pagamento apriva le porte alle varie fasi esecutive di riscossione.
Ma cosa è cambiato con l’accertamento esecutivo dei tributi?
Con l’avviso di accertamento esecutivo tributi locali cambia completamente l’iter procedurale della riscossione, soprattutto riguardo alla riscossione coattiva. Infatti, questo istituto consente di emettere un atto unico che contiene già tutti gli elementi per costituire un titolo idoneo al recupero coattivo dell’importo da riscuotere. Ma l’avviso fa anche da accertamento e, quindi, ha una funzione bivalente che accorcia i tempi della riscossione forzata tramite le azione esecutive sui contribuenti morosi.
In pratica, il comma 792 ha previsto che tutte i provvedimenti emessi dal 1° gennaio 2020 devono contenere gli elementi utili da costituire titolo esecutivo già allo scadere dei sessanta giorni dalla loro notifica. I sessanta giorni sono anche quelli concessi al contribuente per proporre, eventualmente, ricorso all’avviso di accertamento IMU, TASI o TARI.
Pertanto, scaduto tale termine di 60 giorni l’ente può già attivare tutte quelle azioni esecutive (per esempio fermi amministrativi sui veicoli, pignoramenti, ecc..) che sono figlie della riscossione coattiva. Un risparmio di tempo rilevante se consideriamo che con la vecchia normativa dopo l’accertamento IMU gli enti dovevano creare (per le morosità persistenti) i ruoli coattivi da girare ai concessionari di riscossione.
Detti ruoli venivano riscossi mediante creazione e notifica di cartelle di pagamento o ingiunzioni fiscali. Con l’avviso di accertamento esecutivo tributi locali si concretizza, quindi, un risparmio di tempo enorme, che consente di avviare in tempi brevissimi le riscossioni coercitive. Chiaramente, le procedure di riscossione coattiva saranno avviate solo su quei contribuenti che non pagano dopo la notifica dell’accertamento tributario. Per tutti coloro che provvederanno al pagamento il debito si estingue.
Gli enti che possono utilizzare l’accertamento esecutivo dei tributi locali
Ad usufruire della nuova modalità di avviso di accertamento esecutivo tributi locali non sono solo i Comuni. Detti enti lo utilizzeranno per IMU, TASI, TARI, ed altri tributi e questo avvantaggerà i Comuni nel senso che il nuovo avviso di accertamento esecutivo accorcerà di molto i tempi di riscossione. E’ fatto importante per i Comuni che, com’è noto, continuano a registrare, negli anni, riduzioni sui trasferimenti.
La Legge n. 160/2019 da, comunque, la possibilità di utilizzare l’accertamento esecutivo anche ad altri enti. Ma chi sono questi enti? Sono le Province, le Comunità montane, le Città metropolitane, le Unioni di comuni e i Consorzi. Ad essere, invece, escluse da questo nuovo metodo di riscossione sono le Regioni.
Quali sono i tributi locali interessati
L’avviso di accertamento esecutivo riguarda sia le entrate di natura tributaria che quelli di tipo patrimoniale. Le entrate tributarie sono IMU, TASI, TARI, TOSAP, Imposta sulla Pubblicità , ecc. Riguardo la TASI, va sottolineato che è stata eliminata dalla Legge 160/2019. Continua, però, ad esistere riguardo gli accertamenti visto che i Comuni possono richiederla (a chi non l’ha pagata) fino all’anno d’imposta 2019 con sanzioni ed interessi.
Le entrate patrimoniali sono quelle che riguardano il canone acqua oppure gli oneri di urbanizzazione. Riguardo il canone acqua, l’introduzione dell’accertamento esecutivo risulta essere particolarmente importante. La Legge 27 dicembre 2017, n. 205, art. 1, comma 4, infatti ha ridotto i tempi prescrizionali che passano da 5 a 2 anni.
A prevedere i 5 anni di periodo prescrizionale era la Legge 27 dicembre 2006, n. 296, art. 1, commi da 161 a 167. E’ possibile leggere un importante e dettagliato articolo sulla nuova prescrizione acqua cliccando sul seguente link: nuova prescrizione canone acqua. Pertanto, la nuova procedura di accertamento esecutivo dei tributi locali accorcia notevolmente i tempi della riscossione coattiva evitando, notevolmente, il rischio di prescrizione sia per la TARI che per altri tributi.
Il fatto che accertamento e procedura di riscossione coattiva siano integrate in un unico provvedimento è senz’altro molto importante per lo snellimento delle procedure, riduzione dei tempi di riscossione e riduzione dei rischi di prescrizione. Quest’ultima, inoltre, può anche comportare rischi di danni erariali verso l’ente a seguito delle perdite di gettito. Questo avvalora ancora di più l’importanza dell’accertamento esecutivo tributi locali.
Il nuovo accertamento esecutivo non riguarda la riscossione delle multe
Una importante annotazione va fatta per la riscossione delle sanzioni per infrazioni al codice della strada. Infatti, a meno di successive modifiche normative, le multe sono state escluse dall’accertamento esecutivo anche se rientrano tra le entrate patrimoniali. Pertanto, per le contravvenzioni stradali vige sempre il vecchio sistema del verbale e della successiva cartella esattoriale (in caso di mancato pagamento del verbale).
Il fac simile dell’avviso di accertamento esecutivo tributi locali
Il fac simile dell’avviso di accertamento esecutivo tributi locali è completamente diverso rispetto al vecchio schema. Pertanto, è importante seguire il nuovo schema uniformandolo alla attuale normativa. Chi volesse scaricare un modello fac simile per avviso di accertamento esecutivo tributi locali può cliccare sul link presente alla fine del presente paragrafo. L’avviso è preimpostato per IMU.
Se l’accertamento deve essere fatto per altri tributi, va variata l’impostazione in relazione alle normative riferite al tributo specifico. Tutte le parti evidenziate in giallo o verde vanno compilate e/o personalizzate in base all’ente di appartenenza. Il file è puramente indicativo e vuole essere di supporto all’attività organizzativa. Verificare con attenzione l’esattezza delle normative indicate.
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Nel presente articolo abbiamo parlato dell’avviso di accertamento esecutivo sui tributi locali allegando anche un fac simile da potere scaricare. Qui sotto indichiamo anche una serie di articoli molto interessanti che vi consigliamo di leggere.
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