Il baratto amministrativo è nato grazie al decreto legge n. 133/2014, aart. 24. Dopo l’abrogazione della predetta norma, intervenuta con l’art. 217 del D. Lgs. n. 50/2016, al baratto amministrativo è stata data nuovamente luce dall’art. 190 del Decreto Legislativo n. 50/2016. Ma cos’è il baratto amministrativo e come funziona ?
Si tratta, in pratica, di un istituto che da la possibilità ai cittadini – contribuenti di potere compensare i propri debiti sui tributi locali con il proprio lavoro a favore del Comune. Di fatto, i cittadini con debiti sui tributi locali, per appianarli, eseguono dei lavori socialmente utili per il Comune. Tutti i Comuni possono attuare il baratto amministrativo.
Per farlo gli enti devono approvare degli appositi regolamenti con i quali disciplinano l’intera materia. In effetti, il baratto amministrativo torna utile sia ai cittadini morosi, che non riescono a far fronte ai propri debiti sui tributi locali (IMU, TARI, Acqua, ecc..) sia ai Comuni che possono usufruire di manodopera da utilizzare per vari lavori.
I lavori che gli utenti possono effettuare, a copertura dei propri debiti tributari, possono riguardare manutenzione e abbellimento aree verdi, piazze, strade, valorizzazione di zone limitate del territorio, pulizia, ecc. Il decreto lascia spazio ai Comuni per definire criteri e condizioni per la realizzazione del baratto amministrativo.
I lavori possono essere realizzati dai cittadini sia come singoli che nella qualità di componenti di una associazione. Chiaramente, la compensazione (o esenzione dei tributi) avrà solo un carattere temporaneo. Tutto dipenderà dall’entità del debito che si ha nei confronti dei Comuni o del tipo di tributo (ammesso che gli enti locali decidano di restringerlo solo a certi tributi). Ecco perché bisogna aspettare l’approvazione dei regolamenti da parte dei Comuni.
Chi può usufruire del baratto amministrativo e cos’è
Per i Comuni che hanno approvato il relativo regolamento, già è tutto chiaro. Gli enti, nel regolamento, fissano i tributi per i quali possono essere compensati i debiti e la tipologia di contribuente che può usufruire del baratto amministrativo. Potrebbe anche essere fissato un determinato importo di debiti tributari per potere accedere allo stesso baratto.
Per esempio, tutti i cittadini che hanno almeno 1000 Euro di debiti col Comune. Ma questo è solo un esempio. Ma potrebbero anche essere fissati gli anni d’imposta sui quali considerare i debiti: per esempio tutti coloro che hanno debiti col Comune per gli anni d’imposta 2018 – 2019. Quello che è certo è che il baratto amministrato cerca di venire incontro a tutti i contribuenti bisognosi.
Ma il baratto amministrativo si rivolge soprattutto ai cittadini che si trovano in condizione di disagio economico tale da non riuscire a far fronte, alle previste scadenze, ai pagamenti sui tributi (per esempio IMU, TASI, TARI, Canone acqua, Pubblicità, ecc..). Pertanto, tagliare erba nei parchi comunali, pulire le strade, fare manutenzione ai mezzi, recuperare o riqualificare aree e beni immobili abbandonati o altre attività genera un doppio vantaggio.
Il cittadino si libera di un debito (mediante l’attività socialmente utile) ed il Comune avrà in contraccambio importanti servizi che contribuiscono a qualificare il territorio. Per potere partecipare a questa forma di compensazione, il cittadino dovrà fare un’apposita richiesta. Ma anche per questo, è bene attendere che il Comune adotti il regolamento e l’eventuale schema da utilizzare per la presentazione delle richieste. La legge, però, non obbliga i Comuni ad attuare il baratto amministrativo. I Comuni hanno la facoltà di attuarlo.
Cos’è il baratto amministrativo per la Corte dei Conti
Nei paragrafi precedenti abbiamo visto cos’è il baratto amministrativo e come funziona. Abbiamo anche visto i vantaggi che riserva sia ai contribuenti che agli enti locali. Va però posto in evidenza che alcune sezioni della Corte dei Conti hanno sottolineato alcuni aspetti da attenzionare nella gestione del baratto amministrativo.
Per esempio un rilievo è stato sollevato nei confronti delle imprese. La Corte invita ad evitare che il baratto venga consentito alle imprese per evitare che possa costituire un modo per evitare gli appalti. Ha espresso il suo autorevole parere anche la Corte dei Conti Sezione Regionale dell’Emilia Romagna con deliberazione n. 27/2016/PAR.
La Corte con tale deliberazione, nel riconoscere quanto stabilito dall’art. 190 del D. Lgs. n. 50/2016, ritiene che il baratto amministrativo con debiti tributari pregressi, possa creare problemi contabili. Ciò in quanto tali debiti tributari sono stati già iscritti nei residui attivi dell’ente e, come tali, evidentemente, hanno originato impegni in uscita. Ecco che, pertanto, il Comune, nell’adozione del regolamento deve dare una regolamentazione adeguata alla gestione del baratto amministrativo.

Motivi che un pò frenano l’attivazione del baratto amministrativo
Il baratto amministrativo va, naturalmente, attuato e gestito con molta attenzione. E’ evidente che per i cittadini interessati dai debiti tributari il baratto amministrativo rappresenta solo un vantaggio. Questo perché comporta l’azzeramento dei loro debiti a fronte, comunque, di una positiva attività lavorativa svolta a favore dell’ente locale.
I Comuni, però, prima di adottarlo devono verificare attentamente la situazione dei propri bilanci. La verifica si giustifica col fatto che il baratto amministrativo crea una diminuzione dei crediti dei Comuni e ciò può solo essere possibile se non vengono intaccati gli equilibri di bilancio. Bisogna, pertanto, inserire, nel baratto amministrativo, lavori già previsti in bilancio.
A tal punto potrebbero essere evitati gli affidamenti esterni degli stessi lavori visto che potranno essere compensati con i crediti tributari dei contribuenti morosi ammessi al baratto amministrativo. I lavori, secondo quanto previsto dal predetto art. 190 del D. Lgs. n. 50/2016, devono riguardare i seguenti settori.
- la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze o strade.
- valorizzazione, mediante iniziative culturali di vario genere, di aree verdi, piazze o strade mediante iniziative culturali di vario genere, interventi di decoro urbano, di recupero e riuso con finalità di interesse generale di aree e beni immobili inutilizzati.
In regioni come la Liguria sono stati assegnati dei fondi per tutti i Comuni che hanno aderito al baratto amministrativo. In tanti altri Comuni italiani il baratto amministrativo è già stato avviato con esiti positivi. Qui appresso vi diamo la possibilità di scaricare due modelli per presentare la richiesta di adesione al baratto amministrativo. La prima riguarda i soggetti singoli e la seconda quelli aderenti ad associazioni. Il Comune può chiedere di allegare anche un altro modello. In tal caso basta corredarlo alla richiesta.
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