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Decreto rilancio sconto IMU 20%

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Con l’approvazione del Decreto Rilancio, lo stato italiano ha dato la possibilità ai Comuni di ridurre l’IMU del 20%. Molti sono le testate giornalistiche che hanno scritto: “Decreto rilancio possibile sconto IMU 20%“. In effetti, è una concreta possibilità data dallo stato ai Comuni. Vi è, però, una condizione. Tale condizione consiste nell’accettare l’addebito diretto in conto corrente della somma, a titolo di IMU, da pagare. L’ultima parola sull’esenzione IMU del 20%, però, spetta agli enti.

Di conseguenza, in base a quanto viene stabilito dal Decreto Rilancio, si tratta di una vera e propria facoltà accordata ai Comuni. Non vi è, pertanto, nessun obbligo previsto dal decreto rilancio, per lo sconto – esenzione IMU del 20% in quanto ciò è possibile solo la conferma dei Comuni con apposita delibera.


Lo sconto del 20% può essere esteso a tutti i tributi locali

Il cosiddetto decreto rilancio (D.L. n. 34/2020) convertito dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, ha previsto la possibilità di sconto del 20% non solo per l’IMU ma anche per tutti i tributi locali. Lo ha previsto l’art. 118 ter del medesimo decreto legge. Come detto sopra, l’unico vincolo imposto dal decreto è il pagamento dell’IMU mediante domiciliazione bancaria (o postale).

Pertanto, tale possibilità potrebbe anche essere estesa alla Tassa Rifiuti (TARI) o altre entrate tributarie e patrimoniali del Comune. L’ente, con propria deliberazione, può stabilire una riduzione, fino al 20%, di aliquote e tariffe. Gli ostacoli da superare, ai fini dell’ottenimento di tale sconto (fino al 20%) sia sull’IMU che tutti i tributi sono due.

Il primo è quello del recepimento, da parte dei Comuni, di questa facoltà. Il secondo è l’accettazione, da parte del contribuente, all’addebito permanente del tributo sul proprio conto corrente bancario o postale (in pratica tramite il canonico RID). Tale novità è stata introdotta a seguito di un emendamento, al decreto rilancio, proposto dal parlamentare delle Lega Massimo Garavaglia.

Lo sconto esenzione IMU 20% si può fare anche sulla TASI ?

Tale domanda risulta molto pertinente. Questo perché, dal 2020 la TASI è stata abolita ed il relativo gettito, nella maggior parte dei casi, è confluito nell’IMU. Per leggere un dettagliato articolo su questa materia basta cliccare sul seguente link: nuova IMU 2020. E’ chiaro, pertanto, che per la TASI il discorso è diverso.

Infatti, l’eventuale sconto IMU fino al 20%, previsto dal decreto rilancio, non potrà valere per l’anno d’imposta 2020 (riguardo proprio la TASI) vista la sua abolizione. Però, l’ente potrebbe applicare tale riduzione sugli anni pregressi nei quali la TASI era vigente. Ciò, ovviamente, per i casi di morosità TASI accertate con apposito provvedimento (accertamento normale o accertamento esecutivo).

Si tratta, naturalmente, di una ipotesi da approfondire ma ciò potrebbe essere possibile visto che, nel decreto rilancio (art. 118 ter), non vi è una espresso diniego verso questa ipotesi. In pratica, con la delibera, il Comune potrebbe estendere anche alla TASI pregressa il beneficio di riduzione del 20% IMU, TARI, ecc.

Altri benefici IMU previsti nel decreto rilancio

Il decreto rilancio, oltre allo sconto IMU, TARI, ecc. fino al 20% ha previsto anche l’esenzione dell’acconto IMU (in scadenza il 16 Giugno 2020) in favore degli operatori turistici. Se qualche operatore ha già pagato avrà diritto al rimborso IMU delle somme già pagate. In tal caso occorrerà fare una richiesta di rimborso presso il Comune a cui è stato effettuato il versamento.

Altre esenzioni sono state previste per gli immobili catastati come stabilimenti balneari, fluviali, termali o situati sui laghi. Inoltre, l’esenzione dall’acconto IMU opera anche per i fabbricati di categoria D2 ed altri immobili in cui si svolgono attività turistiche o agro-turistiche. Si tratta, in questi ultimi casi, di villaggi turistici, agriturismi, rifugi montani, ostelli della gioventù,.

Ma rientrano anche case vacanza, affittacamere, bed and breakfast, residence estivi, campeggi. La condizione necessaria per potere usufruire di questa esenzione è che i proprietari siano anche gestori delle strutture che abbiamo menzionato. Al fine di evitare successivi accertamenti, forse è opportuno recarsi presso gli uffici IMU (o tributi) al fine di sincerarsi che su tali immobili sia stata inserita l’esenzione di che trattasi.

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