A partire dal 1° luglio 2023, entrerà in vigore il nuovo Codice degli Appalti e diversi aspetti di questo argomento subiranno dei cambiamenti come, per esempio, le regole sull’affidamento diretto. Tale innovazione rappresenta un importante cambiamento normativo nel settore delle gare d’appalto. Questo nuovo quadro legislativo introdurrà diverse modifiche che avranno un impatto importante sulle procedure di appalto in Italia. In questo articolo, andremo ad esaminare i cambiamenti più importanti e ciò che scaturisce dalle modifiche al nuovo Codice degli Appalti.
Contesto e motivazioni del nuovo codice degli appalti
Il nuovo Codice degli Appalti è stato introdotto con il principale obiettivo di semplificare e rendere più efficienti le procedure di appalto. Inoltre, promuove la la trasparenza e la concorrenza. La riforma mira anche a favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese (PMI) e aumenta l’efficienza nella gestione delle intere risorse pubbliche. Analizziamo, adesso, alcune delle più importanti novità contemplate da nuovo Codice degli Appalti.
- Maggiore velocità nelle procedure: Il nuovo Codice prevede l’introduzione di procedure più veloci per gli appalti di importo inferiore a una certa soglia. Ciò consentirà un maggiore snellimento nell’espletamento delle gare d’appalto ed una riduzione dei tempi complessivi delle intere procedure.
- Digitalizzazione: il nuovo Codice promuove l’utilizzo di strumenti digitali nelle procedure di appalto, inclusa la presentazione delle offerte e la gestione dei contratti. Questo aspetto favorirà una trasparenza migliore e semplificherà le comunicazioni tra le parti interessate alla gara. Chiaramente, si ridurrà la burocrazia nella gestione complessiva delle gare.
- Criteri ambientali e sociali: il nuovo Codice degli Appalti porrà maggiore attenzione sull’inclusione di criteri ambientali e sociali nelle procedure di appalto. Questo vuol dire che le stazioni appaltanti dovranno attenzionare, soprattutto, aspetti come la sostenibilità, l’impatto ambientale e l’inclusione sociale nella selezione dei fornitori.
- Partecipazione delle piccole e medie imprese (PMI): il Codice mira a favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese alle pubbliche gare d’appalto. Verranno introdotte misure volte a semplificare le procedure di partecipazione e a ridurre gli oneri amministrativi, al fine di agevolare l’accesso delle PMI alle possibilità di appalto pubblico.
- Affidamento diretto: il nuovo Codice Appalti ha aumentato le soglie per l’affidamento diretto. Ciò al fine di semplificare le procedure e ridurre al massimo i tempi e i costi degli appalti pubblici.
Benefici derivanti dall’introduzione del nuovo codice degli appalti
Implicazioni e benefici generati dal nuovo codice degli appalti: il nuovo Codice degli Appalti introdurrà diversi benefici, tra cui una riduzione della burocrazia, una maggiore trasparenza ed un migliore utilizzo delle risorse pubbliche. La digitalizzazione delle procedure favorirà un un lavoro più efficiente ed una maggiore tracciabilità delle transazioni.
Inoltre, l’inclusione di criteri ambientali e sociali, di cui si è accennato nel precedente paragrafo, promuoverà una maggiore responsabilità sociale e sostenibilità nelle pratiche di appalto. L’allargamento delle fasce relative all’affidamento diretto snellirà tutte le procedure annesse ai vari appalti e velocizzerà la realizzazione delle opere. Si tratta di modifiche che, quindi, influiranno positivamente sull’intero ed importante settore dei lavori pubblici.
Le nuove regole sull’Affidamento Diretto
Com’è noto, grazie all’affidamento diretto, un’amministrazione ha possibilità di assegnare un servizio di progettazione o di realizzazione di un’opera direttamente, ovvero senza dover indire una gara d’appalto e senza consultare diversi operatori economici. In ogni caso, le nuove regole sull’affidamento diretto sono soggette ad alcune limitazioni che danno la possibilità di garantire il rispetto del principio della libera concorrenza e la trasparenza delle procedure.
Così come avveniva con le vecchie regole, anche con le nuove l’affidamento diretto è limitato a determinati importi delle opere da realizzare che cambiano in base al settore in cui si svolge la progettazione o la realizzazione dei lavori. Le precedenti norme (Codice Appalti 2016) fissava il limite massimo per l’affidamento diretto a 40 mila € per i servizi di architettura, ingegneria e progettazione.
Successivamente, anche a causa delle procedure di emergenza previste dal PNRR e, come conseguenza dell’emergenza sanitaria sulla pandemia, la soglia per l’affidamento diretto è stata aumentata a 139 mila € e fino allo scadere del 30 giugno 2023. Infatti, dal 1 Luglio 2023 il limite sarà portato a 140 mila € per l’affidamento diretto dei servizi di progettazione. Per l’affidamento di lavori corrispondente ad un importo pari o superiore a 1 milione di €, e fino alla soglia di 5,382 milioni di €, è fatta salva la possibilità di procedere con gara ad evidenza pubblica senza necessità di produrre motivazione.
Ancora sull’affidamento diretto
Limitatamente alle opere di edilizia scolastica finanziate dal PNC e dal PNRR è anche possibile un affidamento diretto dei servizi di progettazione fino a un massimo di 215 mila €. Anche per quanto riguarda l’affidamento diretto dei lavori, le soglie massime sono cresciute, passando da 40 mila € (importo fissato dal Codice Appalti 2016) a 150 mila € fino al 30 giugno 2023 per i lavori finanziati dal PNRR e dal PNC.
Mentre con il nuovo codice, dal 1º luglio 2023 la soglia di 150 mila € per l’affidamento diretto comprenderà tutti i lavori. Per tutti gli importi che oltrepasseranno il predetto limite e fino ad un importo di 5,3 milioni di € (che rappresenta la soglia comunitaria) si ricorrerà alla procedura negoziata senza bando, consultando un numero di operatori man mano crescente.
Riguardo gli appalti di importi superiori alle soglie comunitarie, invece, sarà obbligatorio bandire una gara d’appalto. Affidamento diretto e procedura negoziata sono soggette alle regole dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione (Anac). Cosa molto importante è che il nuovo Codice Appalti impone l’applicazione del principio di rotazione.
Tale principio prevede il divieto di affidamento di un successivo appalto al contraente uscente nel caso in cui i due affidamenti consecutivi abbiano oggetti similari (per esempio lavori rientranti nello stesso settore merceologico, categoria di opere o settore di servizi). Il predetto principio limitativo è, però, derogato per gli affidamenti diretti che non superano i 5 mila €.
Le procedure per l’affidamento diretto dettate dall’art. 50 del nuovo codice degli appalti
L’art. 50 del D. Lgs. 36/2023 prevede che le stazioni debbano procedere all’affidamento dei contratti di
lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di cui all’articolo 14 con le seguenti modalità:
- affidamento diretto per lavori di importo inferiore a 150.000 euro, anche senza consultazione di più operatori
economici, assicurando che siano scelti soggetti in possesso di documentate esperienze pregresse idonee
all’esecuzione delle prestazioni contrattuali anche individuati tra gli iscritti in elenchi o albi istituiti dalla
stazione appaltante; - affidamento diretto dei servizi e forniture, ivi compresi i servizi di ingegneria e architettura e l’attività di
progettazione, di importo inferiore a 140.000 euro, anche senza consultazione di più operatori economici,
assicurando che siano scelti soggetti in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione
delle prestazioni contrattuali, anche individuati tra gli iscritti in elenchi o albi istituiti dalla stazione appaltante; - procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno cinque operatori economici, ove esistenti,
individuati in base a indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, per i lavori di importo pari
o superiore a 150.000 euro e inferiore a 1 milione di euro; - procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno dieci operatori economici, ove esistenti,
individuati in base a indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, per lavori di importo pari o
superiore a 1 milione di euro e fino alle soglie di cui all’articolo 14; - procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno cinque operatori economici, ove esistenti,
individuati in base ad indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, per l’affidamento di servizi
e forniture, ivi compresi i servizi di ingegneria e architettura e l’attività di progettazione, di importo pari o
superiore a 140.000 euro e fino alle soglie di cui all’articolo 14.
I suggerimenti della redazione di TributiComunali.it
Con questo articolo abbiamo trattato le novità, a partire dal 1 Luglio 2023, sul nuovo codice degli appalti e, soprattutto si è posta l’attenzione alle nuove soglie sull’affidamento diretto. Qui sotto, invece, suggeriamo alcuni link al altri nostri importanti articoli. Consigliamo, senz’altro, la lettura di questi articoli.
- La riscossione coattiva dei tributi locali.
- Rendita catastale: che cos’è e a cosa serve.
- IMU coltivatori diretti: attenzione vige l’esenzione.
- F23 online: come pagarlo.
- Tributi