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Iscrizione AIRE

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AIRE (o (A.I.R.E) è, per l’esattezza, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero. Riferita ad un singolo cittadino, l’iscrizione AIRE viene effettuata nell’ultimo Comune di residenza italiana prima del trasferimento all’estero. L’A.I.R.E. è stata istituita con legge 27 ottobre 1988, n. 470. Altra norma che è nata per regolamentare gli italiani residenti all’estero è il D.P.R. n. 323/89. L’AIRE è formata da tutti i cittadini italiani che risiedono in nazionalità estere per un periodo superiore ai dodici mesi. L’iscrizione AIRE può anche essere fatta online attraverso il sito fast.it.

Il registro AIRE è gestito in ogni singolo Comune è viene aggiornato in funzione delle variazioni provenienti dalle varie rappresentanze consolari estere. L’iscrizione a tale anagrafe AIRE rappresenta un importante diritto per tutti i cittadini che ne hanno diritto. Questo diritto è sancito dall’art. 6 della Legge n. 470/1988. Con la presenza nel registro AIRE il cittadino acquisisce diversi benefici e servizi. Li indichiamo qui sotto.


  • Diritto di votare per referendum, elezioni politiche ed europee (anche per corrispondenza);
  • Possibilità di chiedere il rilascio di documenti di identità;
  • Diritto di rilascio o rinnovo della patente di guida (solo in Paesi extra Unione Europea.)

Chi deve iscriversi al’AIRE

Qui appresso indichiamo quali soggetti devono iscriversi al registro A.I.R.E.

  • Chi sposta la sua residenza all’estero per un periodo superiori a 12 mesi;
  • I nati all’estero che hanno acquisito, in data successiva, il diritto alla cittadinanza italiana e, quindi, della iscrizione all’anagrafe AIRE.

In alcune casi la giurisprudenza si è pronunciata nel senso della obbligatorietà della iscrizione all’AIRE. Ciò al fine di sancire diritti o doveri scaturenti dalla residenza estera ai fini fiscali.

Chi non deve iscriversi all’AIRE

Qui sotto, invece, riportiamo i soggetti che non possono essere iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero.

  • Chi lavora in forma stagionale.
  • I cittadini che si trasferiscono in paesi esteri per periodi inferiori ad un anno.
  • I militari italiani che prestano servizio presso le strutture o gli uffici della NATO (North Atlantic Treaty Organization) dislocate all’estero.
  • i dipendenti dello Stato (di ruolo) in servizio presso lo stato estero, che siano notificati ai sensi delle Convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e sulle relazioni consolari del 1961 e del 1963;

Iscrizione all’AIRE: come avviene

L’iscrizione all’AIRE si materializza mediante richiesta, presentata dall’interessato, presso il consolato competente, anche online. Tale richiesta deve essere presentata entro 90 giorni dal trasferimento della residenza. E’ chiaro che l’iscrizione all’AIRE comporterà la contemporanea cancellazione dal registro anagrafe (cioè dall’anagrafe della Popolazione Residente – A.P.R.) del Comune in cui il cittadino era residente in precedenza.

La richiesta di residenza AIRE deve essere presentata tramite un portale. Cliccando sul seguente link è possibile accedere a tale sito web: iscrizione online al registro AIRE. In alternativa, è possibile chiedere l’iscrizione compilando l’apposito modulo di richiesta (disponibile sui siti web dei Consolati). Alla domanda deve esse a cui allegata la documentazione che dimostri la residenza nel paese estero + il documento di riconoscimento.

L’Ufficio del consolato potrebbe anche iscrivere d’ufficio un cittadino all’A.I.R.E. se dispone dei nati necessari. L’iscrizione all’AIRE, in qualunque modo avvenga, è sempre gratuita (sia online che in forma cartacea). Tutti i cittadini sono tenuti a comunicare, all’ufficio del consolato estero, il trasferimento di residenza (verso altro stato estero). Inoltre, devono anche comunicare, sempre all’ufficio consolare estero le seguenti ed eventuali altre variazioni:

  • Modifiche relative a matrimonio, divorzio, nascita, morte o altro.
  • Eventuale perdita della cittadinanza italiana.

Il precedente portale (dal quale bisogna iscriversi) vi informa anche sui documenti necessari per esseri iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero. In ogni caso, indichiamo sotto i documenti che occorrono.

  • documento d’identità in corso di validità e quello degli eventuali familiari conviventi.
  • documenti comprovanti la residenza nella circoscrizione consolare (per esempio, bollette di utenze residenziali, certificato di residenza rilasciato dall’autorità locale, ecc.);
  • eventuali altri documenti che dovessero essere richiesti dalla Sede Consolare della circoscrizione in cui risiede il soggetto.

Cosa deve fare il cittadino italiano che rientra dall’estero

I cittadini già iscritti all’AIRE che hanno deciso di rientrare, a titolo definitivo, in Italia, devono recarsi presso l’ufficio anagrafe del Comune italiano in cui intendono trasferire la loro residenza. Presso tale ufficio devono devono rendere noto il nuovo indirizzo di residenza anagrafica. A seguito di ciò, i dipendenti dell’anagrafe apriranno una pratica di nuova residenza provvedendo a far firmare, al contribuente, la nuova migrazione.

In contemporanea, l’ufficio provvederà a cancellare il cittadino dagli elenchi AIRE. A seguito della nuova residenza italiana, il cittadino sarà iscritto negli elenchi dell’anagrafe della popolazione residente (APR). Lo stesso ufficio anagrafe provvederà ad informare l’ufficio del consolato di provenienza circa il rimpatrio del soggetto. L’interessato dovrà prestare attenzione ad indicare l’indirizzo corretto della nuova residenza ed i relativi dati catastali dell’immobile che andrà ad occupare.

Ciò serve soprattutto ai fini del sopralluogo che dovrà essere fatto per confermare la nuova residenza. La persona interessata dovrà esibire i documenti comprovanti il titolo ad occupare l’immobile. Per esempio, contratto di locazione (se trattasi di inquilino) oppure atto notarile (se è proprietario dell’immobile) o altri documenti che attestino altri diritti verso l’occupazione dell’immobile.

Chi non procede all’iscrizione all’AIRE

Chi si trasferisce all’estero deve provvedere al’iscrizione nel registro AIRE dell’ultimo Comune di residenza italiana (anche tramite procedura online dal sito fast.it). Se l’interessato non si iscrive può correre il rischio di essere cancellato d’ufficio. Perchè questo? E’ presto spiegato. Se un cittadino mantiene la residenza italiana senza iscriversi all’AIRE, il Comune italiano potrebbe avere problemi nel recapito della posta sui tributi.

Per esempio le utenze Tassa Rifiuti oppure Canone Acqua o altri tributi come, per esempio l’IMU. Questo accade perchè se il cittadino conserva la residenza anagrafica è come se conferma l’utilizzazione di una abitazione. E proprio tale utilizzo fa scattare l’imposizione sulla Tassa Rifiuti (almeno sui Comuni laddove ancora non opera la tariffa puntuale, cioè la tassazione a peso).

La residenza presso un’abitazione presuppone anche la presenza di una utenza acqua. Se, alla luce di ciò, il Comune non riesce a notificare le relative bollette TARI ed Acqua, causa “irreperibilità“, può far scattare un accertamento anagrafico. Tal accertamento porterà alla conferma di assenza del cittadino dalla residenza dichiarata e la relativa cancellazione dall’anagrafe dei residenti. Se, poi, il Comune riesce anche a verificare la residenza estera, può iscrivere d’ufficio il soggetto nei registri AIRE.

I suggerimenti di TributiComunali.it

In questo articolo abbiamo trattato l’argomento “Iscrizione AIRE” e ciò che bisogna fare per iscriversi o cancellarsi. Qui sotto vi indichiamo alcuni link ad articoli importanti del nostro blog.

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