Comodato uso gratuito: IMU 50% risparmio assicurato (per parenti di primo grado cioè figli e genitori – papà, mamma) per il 2021, 2022 ed anni seguenti. Questa è ormai una realtà della legge sull’IMU e chi dimentica di metterla in atto perde la possibilità di incamerare un risparmio sicuro del 50%. E’ ovvio che non tutti i contribuenti possono usufruire del comodato uso gratuito e della riduzione IMU 50%. E, quindi, non tutti possono portare a casa il risparmio IMU della metà dell’imposta. Però chi ha la possibilità perde un’occasione se non la coglie. Di conseguenza, gli immobili concessi in comodato uso gratuito comportano un risparmio – agevolazione – sconto di IMU del 50% se rientrano nei requisiti previsti dalla legge per il comodato uso gratuito. Quindi, sfruttare l’aliquota agevolata IMU è un’opportunità, se si posseggono i requisiti previsti dalla legge.
Non approfittare della riduzione della base imponibile del 50% significa buttar via dei soldi. E’ chiaro che vi sono dei requisiti (o condizioni) previsti dalla legge e che danno il diritto di accedere al benefizio della riduzione IMU del 50%. Nei prossimi paragrafi chiariremo tutti i requisiti necessari per avere tale sconto IMU del 50 per cento. Invitiamo tutti coloro che rientrano nei parametri richiesti dalla normativa IMU, a stipulare un contratto di comodato uso gratuito IMU e chiedere la relativa riduzione agli uffici tributi (o IMU) dei vari Comuni.
A livello di risparmio IMU è molto conveniente. Infatti, la spesa di registrazione presso l’agenzia delle entrate viene sostenuta una sola volta mentre lo sconto IMU del 50% il proprietario lo sfrutta per tutti gli anni, cioè 2021, 2022, 2023, e seguenti. Chi, per distrazione non coglie questa opportunità, perde la possibilità di risparmiare una somma considerevole di IMU per tanti anni.
Che cos’è il comodato uso gratuito IMU
La definizione di “comodato” è descritta dall’art. 1803 del codice civile. Si tratta di un contratto a mezzo del quale il comodante (cioè il proprietario) da in comodato (una sorta di affitto) al comodatario un bene mobile o immobile a titolo gratuito. Il periodo di tempo viene concordato tra le parti. E’ chiaro che il comodatario dovrà restituire il bene ricevuto in comodato alla scadenza del contratto. Tale contratto, al fine dell’ottenimento del beneficio del pagamento ridotto del 50%, deve essere registrato presso l’agenzia delle entrate.
Per quanto riguarda i beni immobili, il comodato deve essere stipulato e registrato in forma scritta presso un qualunque ufficio dell’Agenzia delle Entrate. La registrazione deve essere fatta entro venti giorni dal giorno in cui il contratto è stato sottoscritto (D.P.R. 131/86, art. 5, del T.U.I.R. – Testo Unico Imposte di Registro). Dopo la registrazione, il contratto di comodato uso gratuito può essere trasmesso all’ufficio IMU per l’ottenimento della riduzione del 50%.
Chi può usufruire del risparmio IMU della metà (50%) – I primi requisiti
Riguardo il comodato uso gratuito, non tutti possono usufruire della riduzione del 50% sull’MU. E’ stata la legge di stabilità 2016 (LEGGE n. 208/2015) a modificare la normativa sul comodato gratuito IMU ed a fissare determinati paletti a riguardo. In particolare, la predetta legge, ha modificato la normativa sul comodato gratuito col comma 10 dell’art. 1.
Con tale disposizione è stata modificata la precedente legge e, pertanto, la normativa ufficiale sul comodato gratuito ai fini IMU è proprio quella sopra indicata (art. 1, comma 10 delle legge n. 208/2015). Qui appresso andiamo, adesso, ad analizzare i vari punti che caratterizzano l’attuale legislazione sul comodato gratuito ai fini IMU. Il proprietario deve possedere una abitazione o al massimo due immobili nello stesso comune nel quale si intende stipulare l’atto di comodato uso gratuito ai fini IMU.

Questi sono i primi requisiti (o condizioni) che, come si comprende, escludono dal beneficio della riduzione IMU del 50% tutti i proprietari di più di tre abitazioni (anche su più Comuni). Pertanto, solo chi una abitazione (o al massimo due cioè con una seconda casa) può sfruttare lo sconto IMU del 50 per cento sul comodato uso gratuito IMU. Un altro vincolo che abbiamo sottolineato sopra è che il proprietario deve essere residente nello stesso Comune interessato al contratto di comodato uso gratuito.
Quindi, si presuppone che, nel caso in cui il proprietario possieda un solo immobile, risieda nello stesso Comune in altra abitazione non di proprietà (per esempio in affitto). Nel caso in cui il proprietario possieda due abitazioni nello stesso Comune, nella prima deve avere la residenza anagrafica (e, quindi abitarci in modo fisso) e sulla seconda casa può concretizzare un comodato uso gratuito (per esempio al figlio).
Chi può usufruire del risparmio IMU della metà (50%) – Altri requisiti
Un altro importante particolare da tenere in considerazione per il risparmio IMU della metà dell’imposta è quello che il comodato uso gratuito non può essere concretizzato su su immobili appartenenti alle categorie catastali A1 A8 A9. Si tratta delle cosiddette “case di lusso”. Inoltre, un altro requisito (o condizione) per l’ottenimento del beneficio della riduzione del 50% dell’IMU è che il comodatario deve utilizzare l’abitazione, ricevuta in comodato uso gratuito, come principale. Quindi, in essa deve trasferire la residenza anagrafica.
Il periodo di durata del comodato gratuito IMU (che come descritto comporta un risparmio del 50% dell’imposta) può essere fissato nel contratto. Pertanto, può essere già fissata una data di inizio ed una di fine. In alternativa, la data di fine può anche non essere indicata ed in base agli accordi contrattuali, può anche essere definita con successivo contratto di comune accorso tra le parti (comodante e comodatario).
Altro particolare da sottolineare è che l’agevolazione sul comodato uso gratuito IMU può essere sfruttata anche quando l’abitazione è intestata a più persone, quindi nel caso di comproprietari dell’immobile. Non cambia niente. Tale circostanza comporta solo che il contratto deve essere sottoscritto da tutti i contitolari. Altro dato scontato è che ogni contitolare può usufruire della quota di risparmio in funzione della quota di possesso. Di conseguenza, chi ha una percentuale di possesso del 20% può contare su un risparmio IMU della metà in funzione di tale quota di possesso.
Quanto costa stipulare e registrare un contratto di comodato uso gratuito?
Registrare un contratto di comodato uso gratuito presso la locale agenzia delle entrate, ha dei costi. In ogni caso, in rapporto all’entità del risparmio IMU, è conveniente, per il proprietario, dare in comodato un abitazione ai figli o, comunque, a parenti in linea retta di primo grado (per esempio genitori – figlio). Il costo di registrazione di un atto di comodato uso gratuito è di Euro 200 ( a titolo di imposta di registro). Tale somma può essere versata con modello F24 e col codice tributo 1550.
Oltre all’imposta di registro, bisogna anche pagare l’imposta di bollo. Infatti, per i contratti in forma scritta, bisogna inserire una marca da bollo ogni quattro facciate o, comunque, ogni 100 righe. In ogni caso, quando si redige un contratto di comodato uso gratuito, si cerca di far rientrare tutto nelle 100 righe per evitare di spendere altri soldi per marche da bollo. Se riuscite a stipulare un contratto mantenendovi nelle 100 righe, le marche necessarie sono due in quanto l’atto va presentato in duplice copia (una che rimane a voi ed una che resta alla sede dell’agenzia delle entrate.
Cosa molto importante è che le marche da bollo devono avere una data antecedente a quella di stipula del comodato uso gratuito. Fate, quindi, molta attenzione a questo particolare. Per registrare un contratto di comodato gratuito occorre compilare il modello 69. Quindi, l’atto di comodato non va presentato da solo all’agenzia delle entrate. Infatti, va trasmesso a corredo del modello 69. Potete leggere un articolo molto dettagliato sul modello 69 (e su come si compila) cliccando sul seguente link: modello 69.

Il comodato gratuito IMU ha valore solo tra parenti in linea retta di primo grado
Molto importante è sapere che il contratto di comodato gratuito IMU (con risparmio del 50% dell’imposta municipale unica) è valido solo tra paranti in linea retta di primo grado. Quindi, è valido, per esempio, tra genitori e figli. Non ha valore ai fini di tale riduzione quando è stipulato tra fratelli, cugini, cognati, tra nonni e nipoti, zio e nipote, ecc.. E’ chiaro che il comodato può senz’altro essere stipulato tra parenti dal secondo grado in su.
Vogliamo solo dire che quest’ultimo contratto non può essere sfruttato (per il proprietario dell’immobile) per avere la riduzione del 50 per cento IMU. La norma ha voluto favorire il risparmio IMU solo all’interno della stessa famiglia (quindi, tra figli e genitori). Pertanto, la riduzione può essere sfruttata a prescindere se la proprietà dell’immobile sia del genitore o del figlio. Ciò significa che il figlio proprietario può cedere l’immobile in comodato gratuito IMU al padre o alla mamma (o ad entrambi) usufruendo del risparmio del 50% sull’imposta.
Da quando decorre la riduzione del 50% di IMU sul comodato uso gratuito?
La riduzione sull’imposta municipale unica (IMU) ha efficacia dal momento della richiesta. Quindi, la decorrenza del primo anno sarà dal giorno della presentazione della richiesta presso l’ufficio tributi (ufficio IMU) fino al 31 Dicembre. E’ evidente che dal secondo anno e per quelli seguenti, la riduzione IMU del 50% sarà applicata per l’intero anno d’imposta. Il contratto di comodato gratuito dovrà essere allegato ad una lettera di richiesta del beneficio.
La richiesta deve essere inviata per raccomandata con ricevuta di ritorno. In alternativa sono accettate anche altre modalità come l’invio, come, per esempio, per pec oppure con presentazione diretta al protocollo dell’ente. E’ buona norma seguire tale pratica chiedendo, a distanza di qualche settimana, se è stata acquisita ed inserita nei sistemi. Questo contribuirà a rassicurarvi sul fatto che la richiesta è stata accolta. In genere, comunque, l’ufficio riscontrerà detta richiesta rispondendo nei termini di legge al contribuente.
La riduzione IMU del 50% sul comodato gratuito vale per ogni città d’Italia quindi sia per le grandi città come Milano, Torino, Genova, Palermo, Bologna, Roma, Napoli, Firenze e per tutti gli altri Comuni d’Italia. Si tratta di una legge nazionale valida per tutti gli italiani.
Il fac simile editabile del contratto di comodato uso gratuito IMU scaricabile da tutti
Per facilitarvi il compito di compilare il contratto di comodato gratuito IMU senza l’intervento, magari a pagamento, di un professionista o sindacato, a fine paragrafo potete trovare il file scaricabile del modello fac simile editabile. E’ chiaro che dovete provvedere a compilare le parti relative all’anagrafica (di comodante e comodatario) o quelle relative ai dati dell’immobile interessato dal comodato gratuito IMU.
Ricordatevi, alla fine, di firmare il contratto e di redigerlo in doppia copia in quanto una copia rimane presso l’agenzia delle entrate. Inoltre, non dimenticate di apporre le marca da bollo (una ogni 4 facciate o comunque ogni 100 righe) in entrambe le copie. Le marche da bollo devono avere una data antecedente a quella di stipula del contratto. Qui sotto si può scaricare il fac simile del contratto di comodato gratuito IMU in formato word editabile (modificabile).
Il contratto di comodato uso gratuito con IMU al 50% vale anche per le pertinenze?
L’agevolazione riguardo la riduzione del 50% di IMU nei casi di contratto di comodato gratuito vale, senz’altro, anche per le pertinenze dell’abitazione principale (detta anche prima casa). Il principio generale sulle pertinenze, applicate all’IMU, vale anche per il comodato gratuito. Pertanto, il comodante può inserire nel comodato gratuito IMU anche fino a 3 pertinenze che devono essere catastate nelle categorie C2, C6 e C7. E’ scontato che anche le pertinenze devono essere inserite nel contratto di comodato gratuito IMU e, anch’esse, godranno della riduzione del 50%.
Niente dichiarazione IMU per i casi comodato gratuito
La dichiarazione IMU per i casi di comodato gratuito è stata eliminata dall’art. 3-quater della legge di conversione del Decreto Crescita. Quindi, non deve essere più comunicata con l’apposito modello di dichiarazione. Del resto, comunicare la copia del contratto di comodato, corredata dalla richiesta del beneficio, presso l’ufficio tributi (o ufficio IMU), funge già da variazione. Pertanto, la comunicazione per l’applicazione del beneficio, fa quasi le veci della dichiarazione IMU.
Articoli la cui lettura e suggerita dalla redazione
Nel presente articolo abbiamo trattato l’argomento “Comodato gratuito: IMU 50%” con relativo risparmio IMU della metà dell’imposta. Un supporto, senz’altro, fondamentale per aiutarti a risparmiare una somma considerevole di IMU pari al 50% sul contratto di comodato gratuito. Oggi, una risparmio della metà dell’imposta IMU è, senza dubbio, moto importante se consideriamo che ci sono immobili per i quali si paga un imposta di 700 – 1000 Euro all’anno.
Non cogliere questa opportunità è un vero un peccato. Ecco perché vi invitiamo a seguire i nostri consigli se avete i requisiti (o se siete nelle condizioni) per potere sfruttare tale occasione di risparmio. Fino al 2019 questo beneficio di riduzione IMU del 50% sul contratto di comodato gratuito era anche riconosciuto sulla TASI. Con l’avvento della Nuova IMU, però, la TASI è stata eliminata a partire dal 2020. Pertanto, adesso, il beneficio vele solo per l’IMU (Imposta Municipale Unica). Qui sotto, invece, la redazione di tributicomunali.it vi indica una serie di articoli di questo blog che vi danno altre importanti informazioni da leggere con attenzione.
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