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Come non pagare la TARI: quali sono i casi di esenzione?

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Come non pagare la TARI: quali sono i casi di esenzione? Quando non si paga la tari per la seconda casa? Questi sono gli interrogativi principali che si pongono i contribuenti italiani sulla TARI. La Tassa Rifiuti, com’è noto, è quel tributo (chiamato anche impropriamente imposta) che gli utilizzatori di un immobile (proprietari o affittuari) devono versare al Comune in cui è situato l’immobile per la gestione del servizio smaltimento rifiuti. E’ risaputo, infatti, che il Comune, per gestire il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, sostiene dei costi. Il Comune distribuisce questi costi sui cittadini – contribuenti con dei criteri. In genere, i parametri con cui è stabilità l’imposta sono i metri quadrati dell’immobile ed il numero degli occupanti.

La legge istitutiva della TARI (Tassa Rifiuti) ha anche previsto i casi di esenzione. Tale norma è la Legge n. 147 del 27 Dicembre 2013 (Legge di Stabilità 2014), art. 1, commi 639 e seguenti. Il contribuente, quindi, deve capire se rientra nei casi di esenzione prevista dalla suddetta legge. Nel caso di dubbi, è bene consultare i dipendenti degli uffici tributi (o uffici TARI) per capire se si ha diritto all’esonero dalla tassa.


La tassazione sulle case

La tassazione sulle abitazioni sta assumendo, anno in anno, livelli piuttosto considerevoli. Si ricorda che sulle case gravano il tributo IMU (imposta sulla proprietà), la Tassa Rifiuti (TARI), il canone acquedotto (se l’abitazione è allacciata alla rete idrica), la bolletta della luce e del gas, ecc. Stiamo attraversando, senz’altro, un momento difficile in cui tante famiglie soffrono tutto il carico tributario e di bollette varie.

E’, quindi, importante, valutare bene se una determinata abitazione è soggetta o meno alla TARI. Oggi, è anche molto semplice consultare i vari regolamenti comunali visto che sono, per larga parte, pubblicati sui siti dei Comuni. Se riuscite a leggere i regolamenti TARI, andate sull’articolo che parla delle esenzioni. I regolamenti sono molto chiari e, quindi, capirete, senz’altro, se la vostra casa è esente dalla TARI.

I casi principali di esenzione TARI che consentono di non pagare il tributo

E’ chiaro che se la casa è utilizzata, la Tassa Rifiuti deve essere pagata dal contribuente il quale può essere lo stesso proprietario della casa oppure l’affittuario, se presente un contratto di affitto. Se la casa non è utilizzata, la TARI non deve essere pagata. La dimostrazione che una certa casa non è utilizzata è l’assenza di utenze. Un caso tipico è l’assenza di allaccio alla rete idrica, alla rete elettrica o gas. L’assenza di tali utenze conferma che l’abitazione non è utilizzata e che, quindi, non produce rifiuti.

Un altro dato che conferma il mancato utilizzo della casa è l’assenza di mobilio. Tutti questi casi devono essere dimostrati all’eventuale Comune che inviata la TARI su abitazioni che si trovano in una delle predette condizioni. E’ importante evidenziare comunque che, per concetto, è soggetto a TARI (Tassa Rifiuti) quell’immobile che, potenzialmente, può produrre rifiuti. E’ evidente che se un’abitazione è chiusa, senza utenze o senza mobilio, non può produrre rifiuti.

Quindi, non produrre rifiuti significa non coinvolgere il Comune nella raccolta rifiuti e nel relativo smaltimento. Pertanto, se il Comune, per una data casa, non raccoglie i rifiuti, non può pretendere il pagamento della TARI. Sui casi di esenzione, però, ci possono essere differenze tra i vari Comuni. Cioè, per un Comune potrebbe andar bene accertare l’assenza di mobilio ai fini dell’esenzione della tassa. Per altri Comuni può essere necessaria l’assenza di utenze (acqua, luce o gas). Andiamo avanti con il presente articolo che tratta l’argomento Come non pagare la TARI: quali sono i casi di esenzione? Oppure, “quando non si paga la tari per la seconda casa“.

TARI tassa Rifiuti non dovuta se la casa non è abitata
Se la casa non è abitata la TARI (Tassa Rifiuti) non è dovuta

Esenzione dalla TARI: a chi spetta l’onere della prova

Il titolo di questo articolo è: Come non pagare la TARI: quali sono i casi di esenzione? Ma, in concreto, i contribuenti si chiedono: a chi spetta l’onere della prova per dimostrare che un dato immobile non può produrre rifiuti? Questo onere spetta al contribuente. Quindi, se il Comune invia una bolletta TARI al cittadino, sarà quest’ultimo a dimostrare all’ente che la tassa non è dovuta ai sensi di legge (o in base al vigente regolamento comunale TARI).

Come eccepire il diritto a non pagare la TARI

Quando l’utente riceve un avviso di pagamento sulla TARI o un accertamento esecutivo TARI e ritiene indebite dette notifiche, deve avviare una contestazione. Come contestare un accertamento esecutivo TARI o un avviso di pagamento TARI? La prima contestazione deve essere fatto con un ricorso in autotutela TARI. Tale ricorso è molto semplice in quanto deve essere fatto direttamente al Comune ed in carta semplice.

Se il Comune accoglie il ricorso in autotutela, annulla l’atto e tutto finisce lì. Se, invece, il Comune rigetta la richiesta, il contribuente dovrà valutare un eventuale ricorso in commissione tributaria. Ma se ricorrono, con esattezza, i motivi per l’esenzione TARI, è difficile che il Comune rigetti la richiesta. Infatti, non avrebbe senso, per l’ente, andare ad affrontare un eventuale ricorso in commissione tributaria con la quasi certezza di perdere.

Se la casa è usata saltuariamente

E’ chiaro che se la casa è utilizzata anche poche settimane all’anno, deve scontare il pagamento della TARI. In questo caso, però, il contribuente potrebbe avere diritto ad una riduzione TARI in quanto trattasi di abitazione utilizzata da un contribuente “non residente“. Però questa riduzione non è applicata da tutti i Comuni. Pertanto, è sempre bene consultare il regolamento TARI (alla voce riduzioni) oppure chiedere informazioni presso l’ufficio tributi del Comune.

Se si paga per errore una bollette TARI su una casa non abitata cosa succede?

Se il contribuente paga, per errore, una bolletta Tassa Rifiuti per una casa non abitata, può sempre rimediare con una richiesta di rimborso TARI. La richiesta di rimborso può essere presentata al protocollo del Comune. Può anche essere inoltrata per raccomandata con ricevuta di ritorno o per mail PEC. Alla richiesta di rimborso TARI deve essere allegata la ricevuta di versamento. Il Comune, prima di effettuare la riduzione, farà le dovute verifiche interne e può riservarsi di effettuare dei sopralluoghi presso l’abitazione.

I suggerimenti della nostra redazione

In questo articolo abbiamo trattato l’importantissimo argomento Come non pagare la TARI: quali sono i casi di esenzione? Pertanto abbiamo affrontato i casi in cui, per una certa casa, non deve essere pagata la Tassa Rifiuti. Abbiamo anche spiegato dove trovare i casi di esenzione per avere la possibilità di eccepire una eventuale contestazione per come non pagare la TARI.

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