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Dal 2021 TARI e TEFA in F24 con due codici tributo

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Finalmente dal 2021 (e anche nei seguenti 2022, 2023, ecc.) arriva la tanto attesa separazione in bolletta tra Tassa Rifiuti (TARI) e TEFA (Tributo per l’Esercizio delle Funzioni di tutela Ambientale) visti i due separati codici tributo presenti nel modello F24. Fino al 2020, invece, il TEFA è stato versato insieme alla TARI, col codice tributo 3944. Questo ha creato non pochi problemi ai Comuni che hanno dovuto gestire le due entrate con l’obbligo di riversamento alla provincia (o città metropolitana) del TEFA. Ma cos’è, con esattezza, il TEFA ? E’ un tributo che viene pagato alle ex province regionali (oggi Città Metropolitane) per il fatto che che queste esercitano, come si diceva sopra, funzioni di tutela Ambientale (per esempio pulizia strade provinciali).

Un articolo molto dettagliato sul TEFA potete leggerlo cliccando qui: cos’è il TEFA. Questa modifica è stata introdotta dalla risoluzione n. 5 del 18/01/2021 emanata dall’Agenzia delle Entrate la quale ha anche istituito i relativi codici tributo per il TEFA da inserire nei modelli F24 ed F24Ep. La presenza, nei modelli F24, di due separati codici tributo per TARI e TEFA mette, quindi, un po di ordine. Ciò, infatti, consente all’utente di far pervenire i pagamenti dei due tributi direttamente ai rispettivi enti.


Quali sono i nuovi codici tributo per il TEFA

Qui sotto indichiamo i nuovi codici tributo TEFA che sono stati diramati con la predetta circolare n. 5 del 18/01/2021 dell’Agenzia delle Entrate .

  • Per il versamento del tributo TEFA il codice prende il nome dallo stesso tributo. Pertanto, nel modello F24 deve essere indicato il codice “TEFA”.
  • Quando, invece, bisognerà versare gli interessi sul TEFA (e ciò capiterà per i versamenti in ritardo per esempio su ravvedimento o accertamento), bisognerà indicare il codice tributo “TEFN”.
  • L’altro codice tributo, sempre collegato al TEFA, è il seguente: “TEFZ”. Tale codice deve essere usato nel caso di versamento di sanzioni per omesso o ritardato versamento TEFA.
Codice tributo tefa
separati codice tributo tefa e tari

La separazione tra TARI e TEFA anche sui codici tributo del modello F24: cosa cambia nel bilancio del Comune

Fino al 2020 i Comuni dovevano inserire nei bilanci di previsione e consuntivo, anche il gettito relativo al TEFA. Ciò in quanto detto TEFA, come già sottolineato, transitava dalle casse comunali prima di essere trasferito alle province – città metropolitane. Rappresentava, cioè, una sorta di “partita di giro” in quanto, dopo l’incasso doveva essere riversato agli effettivi destinatari e cioè le predette province regionali.

Oggi, invece, alla luce della già citata novità del codice tributo “dedicato“, il TEFA arriva direttamente nelle casse delle ex province (oggi Città Metropolitane). O meglio, il pagamento arriva, preliminarmente, presso l’Agenzia delle Entrate (a mezzo F24) per poi essere riversato alle province. Di conseguenza, dall’esercizio 2021 (ed anche per gli anni 2022, 2023, ecc..), scompare dai bilanci comunali la voce relativa al TEFA (sul fronte della competenza e cioè degli incassi ordinari) visto che il tributo non passa più dalle casse dei Comuni.

Rimane, invece, presente, per quanto riguarda i residui relativi agli anni precedenti. Infatti, fino al 2020 i due tributi TARI e TEFA continuano ad essere incassati promiscuamente. L’incasso in unico codice tributo, fino all’anno d’imposta 2020, resta confermato sia per i versamenti spontanei che per quelli derivanti dagli accertamenti TARI emessi dai Comuni. Pertanto, per tutti gli incassi derivanti da annualità precedenti al 2021, sarà sempre il Comune ad incassare il tributo TEFA ed a riversarlo, successivamente, alle province.

Il pagamento TARI – TEFA tramite il nuovo sistema PagoPa

Secondo le nuove norme sugli incassi delle Pubbliche Amministrazioni, dal 2021 (ed anche 2022, 2023 e seguenti) è già in vigore il nuovo metodo di pagamento PagoPa. Pertanto, anche TARI e TEFA possono essere incassati con PagoPa. Il nuovo sistema, però, seppur già operativo, potrebbe ancora essere alternativo al vecchio metodo con F24 sino a tutto il 2021. Dal 2022, però, il sistema di pagamento con PagoPa potrebbe essere obbligatorio per tutti i pagamenti da effettuare su ogni pubblica amministrazione.

Leggete il Decreto Direttoriale 21 ottobre 2020 dell’Agenzia delle Entrate per comprendere meglio le direttive in materia di PagoPa. Andiamo, adesso, avanti con la trattazione del presente argomento “Dal 2021 TARI e TEFA in F24 con due codici tributo“. Il sistema di pagamento PagoPa nasce per rendere più semplici, trasparenti e con meno errori i pagamenti nei confronti della Pubblica Amministrazione.

Il contribuente, al fine di effettuare il pagamento tramite PagoPa, sceglierà un Prestatore di Servizi di Pagamento (PSP). Potete leggere tutti i PSP cliccando sul seguente link: questi sono i PSP. L’utente, dopo avere scelto il PSP, può inoltrare la Richiesta di Pagamento Telematico, chiamata tecnicamente RPT. A tale richiesta seguirà il rilascio di un documento informatico che riassumerà i dati riepilogativi del pagamento. Questi dati saranno contemplati dal codice univoco (IUV).

La bollettazione massiva TARI e TEFA da parte del Comune dal 2021 – 2022 col sistema PagoPa e due codici tributo

Il Comune può anche emettere gli avvisi di pagamento TARI e TEFA appoggiandosi al PagoPa. Nel caso di prima bollettazione col PagoPa è consigliabile, per gli enti, di effettuare dei test di pagamento per verificare il funzionamento del sistema. L’avviso di pagamento TARI e TEFA non sarà caratterizzato dal classico bollettino di pagamento cui si era abituati.

Infatti, nell’avviso che riceverete, ci sarà un apposito codice QR che conterrà tutte le informazioni relative al vostro pagamento. Queste informazioni possono essere lette da qualunque sistema, compreso quello degli uffici postali. Il QR Code, da l’impressione di essere un disegno a puntini piuttosto strano. Nel suo interno, comunque, contiene tutti i dati necessari per effettuare il pagamento. Tali dati sono proprio identificativi di quel pagamento e nessun altro. Il QR code contiene le seguenti informazioni.

  1. un codice identificativo
  2. il numero dell’avviso di pagamento
  3. l’identificativo dell’Ente
  4. l’importo da pagare.

Nell’immagine qui sotto vi dimostriamo un esempio di Codice QR.

esempio di QR code per il pagamento di TARI e TEFA
Un esempio di QR Code utile per pagare TARI e TEFA

Gli avvisi di pagamento possono anche essere predisposti, dalla Pubblica Amministrazione, per il pagamento tramite l’App IO con smartphone. Tutto ciò allarga la platea di contribuenti che possono utilizzare il metodo di pagamento con Pagopa. Potete trovare una spiegazione molto esauriente sull’utilizzo dell’App IO cliccando su questo link di YouTube. A tal punto, vi invitiamo a proseguire la lettura dei prossimi paragrafi che vi daranno altre informazioni importanti sull’argomento “Dal 2021 – 2022 TARI e TEFA in F24 con due codici tributo“.

Finalmente il TEFA separato dalla TARI nel modello F24: I codici tributo finalmente sono differenti

E’ stato lungo il cammino che ha portato a separare, nei modelli F24, i due codici tributo per TARI e TEFA, ma dal 2021 – 2022 ciò è finalmente realtà. L’utilizzo cumulativo ha portato notevoli problemi gestionali per gli uffici comunali. Infatti, i Comuni avevano il disagio di dovere incassare le somme e provvedere al relativo riversamento presso le Province o Città Metropolitane. Questo passaggio comportava l’emissioni di determinati provvedimenti che ha, spesso, creato complicazioni.

Infatti, prima di effettuare il trasferimento degli importi incassati, occorre l’emissione di determinati atti. Parliamo, per esempio, delle determine di liquidazione delle Aree Tributi o, comunque, degli uffici preposti alla gestione degli incassi e dei controlli su TARI-TEFA. La determina di liquidazione certifica l’incasso delle somme a titolo di TEFA che devono essere riversate alle Province – Città Metropolitane da parte degli Uffici Ragioneria. Tali ultimi uffici, infatti, solo dopo le determine di liquidazione delle somme incassate possono provvedere alla emissione dei mandati di pagamento e dei conseguenti bonifici.

Finalmente, dal 2021 – 2022 questo problema tecnico-gestionale non ci sarà più. Infatti, le somme relative al TEFA ed alla TARI transiteranno separatamente sulle casse delle Province – Città Metropolitane e Comuni in virtù dei due separati codici tributo da inserire nel modello F24 a partire dal 2021 – 2022. Questo garantirà soprattutto le Province in un incasso molto più tempestivo e, soprattutto, privo di complicanze gestionali. Qui sotto pubblichiamo un fac simile di modello F24 comprensivo dei due codici tributo TEFA e TARI.

Fac simile di modello F24 con codice tributo TEFA e TARI
Modello Fac simile F24 con codice tributo TEFA + TARI

TEFA: Chi la paga ?

Il TEFA è una tassa – tributo che paga ogni contribuente TARI. Quindi, qualunque contribuente che sia inserito nel ruolo TARI di un Comune, deve pagare anche il TEFA. Questo tributo si paga in ragione del 5% dell’imponibile TARI. Pertanto, se l’imponibile della vostra bolletta Tassa Rifiuti è di 300 Euro, la quota TEFA da pagare sarà di Euro 15 (cioè il 5 per cento di Euro 300). Questa parte che deve essere versata alla provincia deve essere chiaramente specificata nell’avviso.

L’avviso TARI è quello in cui sono presenti tutti i dati riepilogativi sulla TARI (cioè mq, componenti del nucleo familiare, dati catastali della vostra casa, eventuale IBAN per chi vuole pagare con bonifico SEPA, spese postali, eventuali crediti per conferimento riciclabili, ecc..). Pertanto, controllate bene il vostro avviso per capire a quanto corrisponde la vostra quota di addizionale provinciale TEFA da pagare. La quota presente nell’avviso deve corrispondere con quella indicata nel modello F24.

I suggerimenti della redazione del blog TributiComunali.it

Col presente articolo dal titolo “Dal 2021 – 2022 TARI e TEFA in F24 con due codici tributo” vi abbiamo dato importanti chiarimenti sulla recente suddivisione dei pagamenti TARI e TEFA in vigore dal 2021 – 2022. Infatti, fino al 2020 i contribuenti pagano il TEFA (Tributo per l’Esercizio delle Funzioni di tutela Ambientale) in maniera cumulativa con la Tassa Rifiuti (TARI). Come si spiegava nell’articolo, da oggi non è più così.

Il contribuente, quindi, paga TARI e TEFA distintamente in modo che i due tributi vengono dirottati, già in partenza, verso gli enti corretti. Questo articolo, quindi, vi ha anche aiutato a comprendere cos’è l’addizionale (o tributo o tassa) provinciale TEFA e come viene pagata dal 2021 – 2022 in poi. Qui sotto, invece, vi forniamo importanti link che vi porteranno a leggere altri importanti articoli del nostro sito.

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