La TARI, com’è noto, è la Tassa Rifiuti che viene pagata dai contribuenti per gestire l’intero servizio di raccolta e smaltimento. Tanti si chiedono quali sono le scadenze TARI 2022. In realtà, la TARI non funziona come l’IMU. Per l’IMU, infatti, esistono due scadenze fisse previste dalla legge e cioè 16 Giugno (acconto) e 16 Dicembre (saldo). Per la TARI sono i singoli Comuni che stabiliscono le scadenze 2022.
Tali scadenze possono essere fissate dai regolamenti comunali sulla TARI oppure da particolari delibere di Consiglio Comunale. Ci sono Comuni che stabiliscono le scadenze sulle bollette TARI in sede di approvazione delle tariffe sulla Tassa Rifiuti. Anche il numero delle rate viene stabilito dai vari Comuni. Pertanto, ci possono essere Comuni che danno la possibilità ai contribuenti di pagare in 3 rate, altri enti 4 rate, altri ancora 5, ecc..
Naturalmente, i Comuni, insieme alle rate, trasmettono all’utente anche il modello F24 (o il modello PagoPa) con la somma da pagare in unica soluzione. Quindi, stabilirà il cittadino se pagare in unica soluzione (alla scadenza stabilita) o se utilizzare la modalità di pagamento rateale. La modalità di pagamento è ormai, quasi in tutti gli enti, quella del PagoPa. Si tratta di quel pagamento che utilizza il QR code.
Quando è nata la Tassa Rifiuti?
Inizialmente, la gestione del servizio rifiuti veniva finanziato dalla TIA (Tariffa di Igiene Ambientale). Il Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 (cosiddetto “decreto Salva Italia”), convertito dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214, ha istituito la TARES (Tassa Rifiuti e Servizi). La TARES, ha sostituito, di fatto dal 2013, la TIA. La TARES è stata in vigore un solo anno in quanto nel 2014 è stata sostituita dalla TARI (Tassa Rifiuti). Ad introdurre la TARI è stata la Legge di stabilità 2014. Con tale norma è stata istituita la IUC formata da tre tributi (TARI, IMU e TASI).
Scadenze TARI 2022: La Legge n. 160/2019 potrebbe darvi diritto a più rate
Come si diceva sopra, è il Comune a stabilire il numero di rate da concedere al contribuente per il pagamento della TARI 2022. E’ stato così anche per la TARI 2021 ed annualità precedenti. Dobbiamo sottolineare, però, che la Legge n. 160/2019 ha dato la possibilità, ai contribuenti che si trovano in particolari condizioni di disagio economico, ad avere un numero di rate superiore. Il numero totale di rate, però, saranno stabilite in base agli importi dovuti dai singoli contribuenti.
Qui sotto indichiamo una tabella in cui specifichiamo il numero di rate che possono essere rilasciate dai singoli Comuni ai contribuenti che si trovano in certificate condizioni di disagio.
- Fino a 100 € nessuna rateizzazione.
- Per somme da 100,01 fino a 500,00 € fino a 4 rate mensili.
- Da € 500,01 ad € 3.000,00 possono essere rilasciate da 5 a 12 rate mensili.
- Da € 3.000,01 ad € 6.000 il Comune può emettere da 13 a 24 rate mensili.
- Nella fascia da 6.000,01 ad € 20.000 il numero di rate potrà oscillare da 25 a 36.
- Oltre € 20.000 può essere accordata la maggiore dilazione da 37 a 72 rate mensili.
Ogni Comune può entrare nel merito di questo argomento, disciplinato dalla predetta Legge n. 160/2019, stabilendo con esattezza, il numero delle rate complessive spettanti al contribuente in base alle fasce di importi. Gli enti, a tale riguardo, possono adottare apposito un regolamento con idonea delibera di Consiglio Comunale. Sull’argomento, vi invitiamo a leggere un nostro articolo dedicato proprio alla rateizzazione accordata dalla predetta Legge n. 160/2019, commi dal 796 al 802 dell’art. 1. Per leggerlo basta cliccare sul seguente link: rateizzazione dei tributi comunali.
Come pagare la TARI 2022 alle varie scadenze?
La TARI può essere pagata in vari modi. Qui sotto vi indichiamo i diversi metodi di pagamento.
- Tramite modello F24.
- Per mezzo del metodo PagoPa.
- Con bonifico bancario o bonifico postale.
- Tramite Home Banking. Con questo sistema la TARI può essere pagata sia con bonifico che con modello F24 o bollettino di versamento.

Le scadenze TARI e TEFA 2022
Considerato che TARI e TEFA, nel 2022, vengono pagati in un’unica bolletta, le scadenze sono le stesse. Riguardo il TEFA (Tributo per l’Esercizio delle Funzioni di tutela Ambientale), dal 2021 viene pagato con un separato codice tributo rispetto alla TARI (nel caso di modello F24). Ciò da la possibilità di separare i due tributi e far si che entrambi vadano a finire direttamente ai rispettivi enti preposti. Continuiamo con la trattazione del presente argomento “Le scadenze TARI 2022” passando al prossimo paragrafo.
Con il sistema PagoPa TARI e TEFA avranno incassi separati?
Con le nuove disposizioni, la TARI ed il TEFA avranno due canali di pagamento separati. Pertanto, gli affidatari del servizio rifiuti ed i Comuni dovranno emettere avvisi PagoPa multi-beneficiario. In tal modo, con un unico pagamento, la procedura accrediterà le somme, separatamente, ai due beneficiari Comune e Provincia-Città Metropolitana. Questo blog ha trattato questo argomento con un articolo dedicato. Per leggerlo basta cliccare sul seguente link: dal 2021 TARI e TEFA con due codici tributo separati.
A tale proposito, le Città Metropolitane dovranno rendere noto ai Comuni le coordinate bancarie sulle quali far confluire i pagamenti del TEFA. Queste coordinate dovranno, chiaramente, essere censite all’interno della piattaforma PagoPa. Pertanto, col pagamento del contribuente, la Città Metropolitana-Provincia, riceverà, in automatico, l’accredito delle somme dovute a titolo di TEFA.
Cosa succede se non si paga entro le scadenze TARI 2022
Consigliamo a tutti i contribuenti di prestare molta attenzione alle scadenze delle bollette TARI 2022. Non rispettare le scadenze fissate dal Comune può comportare un aggravio di maggiorazioni. Se l’utente si accorge del ritardo, può pagare con ravvedimento operoso il quale comporterà delle maggiorazioni ridotte. Gli importi delle maggiorazioni da ravvedimento dipenderanno dal numero di giorni di ritardo. Maggiore è il ritardo del pagamento, più alte saranno le maggiorazioni.
Se l’utente non paga alle scadenze prefissate (non utilizzando neanche il ravvedimento) corre il rischio di ricevere un accertamento con sanzioni del 30% oltre interessi legali. Il Comune ha cinque ani di tempo per notificare un accertamento per omesso o insufficiente pagamento. Pertanto, fate molta attenzione alle scadenze TARI 2022 in quanto il loro mancato rispetto può comportare un aggravio importante in termini di imposta da pagare.
Pagamento TARI online: da oggi è possibile
E’ senz’altro possibile effettuare il pagamento TARI online in vari modi. Quello più comune ed anche più pratico è, senz’altro, quello tramite APP IO. Tale metodo consente, con pochi clic, dal cellulare o tablet, di effettuare un pagamento dietro apposita notifica da parte dell’ente che ha emesso l’avviso di pagamento. Poi, il pagamento TARI online può anche essere effettuato tramite Home Banking, sia con F24 semplificato o ordinario che per bonifico bancario. Inoltre, un’altra modalità è quella del pagamento online con PagoPa.
I suggerimenti della nostra redazione
In questo articolo abbiamo trattato l’argomento “Le scadenze TARI 2022”. Qui sotto, invece, indichiamo diversi link a dei nostri articoli che vi consigliamo di leggere.
- Cos’è il tributo provinciale TEFA.
- Cos’è il codice tributo 3944.
- I tributi locali – comunali maggiori e minori.
- Proroga IMU 2020 al 28 Febbraio 2021.
Buongiorno, in data 30-12-2022 ho ricevuto dal Comune di Milano “l’Avviso di Accertamento Esecutivo Tari ed Irrogazione delle Sanzioni” relativo all’anno 2016.
Se si tratta di Omessa Denuncia, i tempi di prescrizione vengono allungati fino alla data del 26-03-2023 oppure come di consueto con la prescrizione quinquennale l’atto doveva decadere in data 26-03-2022 ovvero molto prima d’aver ricevuto la raccomandata a/r tramite le Poste?
Grazie per la gentile attenzione e la preziosa collaborazione.
Distinti saluti
Salve. L’avviso è stato inviato nei termini. Infatti, se l’occupazione è iniziata nel 2016, il termine per effettuare la denuncia di inserimento a ruolo era 30 Giugno 2017. Di conseguenza, l’ente poteva notificare un accertamento per omessa denuncia entro il 31/12/2022. Ciò è previsto dall’art. 1, comma 161 della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007).