Chi paga l’IMU in caso di decesso del proprietario? Questo è un interrogativo molto frequente. In questo articolo forniremo tutti i dettagli. Intanto, bisogna distinguere i debiti IMU “del cuis” per annualità precedenti la morte da quelli successivi ad essa. Riguardo alle morosità IMU precedenti il decesso, queste sono state, senz’altro, formalizzate, al proprietario deceduto, tramite la notifica di un accertamento. Se tale accertamento non è stato saldato, è chiaro che il debito, nei confronti del Comune, è ancora in piedi. In tale circostanza, comunque, gli eredi rispondono solo dell’imposta di base + gli interessi legali. Non rispondono delle sanzioni (intrasmissibilità sanzioni eredi). La successione ereditaria chiarirà i nomi di tutti gli eredi.
Stessa cosa riguarda i debiti IMU dopo la morte del proprietario. In ogni caso, la regola principale che permette di individuare gli eredi aventi titolo per rispondere ai debiti IMU del “de cuis” è quella dell’accettazione dell’eredità. E’ chiaro che chi non ha accettato l’eredità (mediante atto ufficiale), non può rispondere dei debiti IMU, precedenti e successivi al decesso. Pertanto, dovranno accollarsi tali debiti solo gli eredi che hanno accettato l’eredità nel suo complesso.
Come si identificano tutti gli eredi del proprietario deceduto ai fini del pagamento IMU?
La risposta a questo interrogativo sembra piuttosto scontata. Infatti, è la successione ereditaria immobili che indica tutti gli aventi diritto all’eredità. Tale successione ereditaria IMU deve essere presentata entro un anno dal decesso del proprietario. La successione individua tutti gli eredi, le loro percentuali di possesso (che possono essere diverse), gli immobili che fanno parte del patrimonio del “de cuis“. I documenti da cui risulta la rinuncia all’eredità devono essere allegati alla successione ereditaria.
Gli eredi devono pagare, sin da subito, le imposte sugli immobili come l’IMU. Se prendiamo, proprio, il caso dell’IMU, se il proprietario muore il 10 Giugno, gli eredi dovrebbero corrispondere , entro il successivo 16 Giugno la relativa IMU di acconto. Ciò in quanto, nel caso di successione ereditaria, tutti gli eredi saranno messi nel possesso (proprietà) sin dalla data del decesso anche se la successione stessa sarà presentata a distanza di un anno.

Perchè possono esistere le rinunce all’eredità?
L’atto di “rinuncia all’eredità” è, senz’altro nella legittime possibilità dell’erede. Tale atto, se messo in atto, nella maggior parte dei casi, è legato ad una congrua valutazione (debiti-crediti) dei vari chiamati all’eredità. Se, cioè, il “de cuis” ha più debiti rispetto al valore degli immobili posseduti, il chiamato all’eredità può anche decidere di rinunciare all’eredità. La rinuncia all’eredità è assoluta. Ciò nel senso che non si può rinunciare solo ai debiti ma anche ai crediti.
Pertanto, chi decide di rinunciare all’eredità, avrà, con ogni probabilità, fatto già bene i suoi calcoli riconoscendo i debiti come maggiori rispetto al valore dei crediti (per esempio il patrimonio immobiliare). Ma la rinuncia all’eredità può anche essere fatta per altre ragioni. Poniamo, per esempio, il caso di due coniugi di cui uno di essi muore. Il coniuge superstite può anche decidere di rinunciare ad entrare in parte nella quota del “de cuis“. Sono i casi in cui tale coniuge superstite sacrifica la sua quota a favore dei figli. Proseguiamo l’articolo “IMU: chi paga in caso di decesso del proprietario?” col prossimo paragrafo.
Pagamento IMU in caso di decesso del proprietario
Come già indicato sopra, saranno gli eredi ad assolvere al pagamento IMU nel caso di decesso del proprietario. Bisogna fare, però, molta attenzione soprattutto alle eventuali morosità già iscritte a ruolo da parte dei Comuni. Si tratta, per esempio, di somme relative ad IMU arretrata (per esempio anno 2019, 2018, 2017, 2016, 2015, ecc.) per le quali il proprietario aveva già ricevuto un accertamento IMU da parte del Comune (con sanzioni ed interessi).
Se, quelle somme non sono state pagate, ci saranno, in corso di riscossione, i relativi ruoli coattivi IMU. Bisogna, quindi, avere massima cura di verificare se negli importi iscritti a ruolo sono presenti anche le sanzioni. E’, infatti, molto probabile che le cartelle di pagamento arriveranno agli eredi legittimi. Pertanto, nel caso in cui tali cartelle, per IMU arretrata, saranno recapitate è buona norma farle controllare ad un professionista (consulente, sindacato, ragioniere, ecc..).
Questo controllo sarà finalizzato a riscontrare l’eventuale ed indebita presenza delle sanzioni che, come detto, non sono ascrivibili agli eredi. Gli eredi, infatti, non possono rispondere a sanzioni connesse a violazioni tributarie di altri soggetti (in tal caso, facenti capo al congiunto “de cuius”). Se le sanzioni (fiscali, amministrative, ecc.) sono presenti nella cartella, bisognerà richiedere al Comune il loro annullamento. Si tratta della classica richiesta di sgravio parziale. In tale caso, il Comune formalizzerà lo sgravio parziale ed il concessionario invierà al contribuente la nuova cartella rettificata.
Quale sarà la quota di possesso IMU sugli immobili dopo il decesso del proprietario?
Il compito di individuare la quota di possesso sugli immobili, a favore degli eredi, sarà cura del professionista che stilerà la successione. Le variabili sulle quote di possesso, possono essere diverse visto che le casistiche sono tante e svariate. Pertanto, possono esserci casi di quote equivalenti tra gli eredi (per esempio 4 eredi con il 25% di possesso cadauno) così come possono configurasi quote diseguali. Per esempio nel caso di decesso di uno dei coniugi non aventi figli, le quote saranno differenti tra i vari coeredi.
Facciamo un esempio concreto. Uno dei due coniugi (senza figli) muore. Il “de cuis” aveva la piena proprietà di un immobile (quindi 100%). Il de cuis, inoltre, ha 3 fratelli. In tali casi, il coniuge superstite ha diritto solo al 75% di possesso dell’immobile. L’altro 25% deve essere suddiviso tra i fratelli del “de cuis”. In pratica, quindi, la moglie avrà il 75% ed i fratelli del “de cuis” diventeranno comproprietari per la percentuale di 8,33% ciascuno.
Le volture IMU e delle utenze Acqua e TARI
Il caso di decesso del proprietario di un immobile comporta anche le rituali volture sia ai fini IMU che per le eventuali utenze acqua e Tassa Rifiuti (TARI). Pertanto l’ufficio IMU provvederà a variare le intestazioni degli immobili (solo dopo l’ufficializzazione della dichiarazione di successione). Se, poi, l’immobile è anche abitato, bisognerà procedere ad effettuare le volture anche per l’acqua, la Tassa Rifiuti (TARI) e l’energia elettrica. Si tratta di passaggi obbligatori in quanto sui ruoli non possono rimanere intestate le persone decedute.
Per portare avanti le predette volture (soprattutto acqua, TARI ed energia elettrica), si consiglia prima di parlare con gli uffici comunali competenti. Tali uffici vi diranno quali sono i documenti necessari per completare la pratica di voltura. A seconda dei Comuni, possono essere necessari dei versamenti (a titolo di diritti di voltura o diritti di segreteria). Queste informazioni sono anche presenti nei rispettivi regolamenti comunali. Tali regolamenti possono essere visionati online (sui siti dei Comuni o sul sito del MEF).
Per cercare un regolamento sul MEF, basta cliccare sul presente link. Se il regolamento non risulta pubblicato, bisogna chiedere informazioni presso gli uffici comunali competenti. Le richieste di voltura possono essere presentate al protocollo dei Comuni oppure possono anche essere trasmesse tramite PEC. Se gli eredi decidono di non occupare l’abitazione (in forma abituale o anche come seconda casa), sarà necessaria solo la voltura ai fini IMU. Per le utenza acqua, TARI ed energia elettrica, invece, sarà necessaria una richiesta di cessazione da effettuarsi da parte di uno degli eredi.
I consigli della redazione di TributiComunali.it
In questo articolo abbiamo trattato l’argomento “IMU: chi paga in caso di decesso del proprietario?” Qui sotto, invece, vi suggeriamo importanti link a dei articoli. Pertanto, vi invitiamo , senz’altro, a leggerli.
- Le divisioni nelle successioni ereditarie.
- Il decesso dell’intestatario della Tassa Rifiuti (TARI).
- IMU in caso di decesso senza successione.
- Diritto di abitazione coniuge superstite.
- IMU coniuge superstite.