Approvato il Reddito di Cittadinanza

Il 28 Gennaio 2019 è stato approvato il Decreto di attuazione del reddito di cittadinanza e Quota 100. Si tratta di un risultato storico per l’Italia che, finalmente, può dare dignità a 5 milioni di cittadini (circa 1.375.000 famiglie) che si trovavano in grave situazione di povertà. Il predetto decreto è stato convertito nella Legge 28 marzo 2019, n. 26.
Il Reddito di Cittadinanza, già approvato, è uno storico obiettivo del Movimento 5 Stelle. E’ stato approvato con l’ex governo “Giallo-Verde” e che continua ad essere in vigore anche con l’attuale amministrazione 5 Stelle – Sinistra. Com’è noto, questo nuovo Governo è nato dopo il “dietro-Front ” di Salvini avvenuto nell’estate del 2019.
Il reddito di cittadinanza ha fatto parte della manovra di bilancio 2019. Ma era stato anche inserito nel contratto dell’ex governo Lega – Movimento 5 Stelle. Adesso, si è giunti alla fase realizzativa iniziata proprio con il sopra citato Decreto Legge. In base ad una stima di massima, il 47% dei beneficiari fa parte del Centro-Nord mentre il 53% appartiene al Sud ed Isole.
Perché nasce il Reddito di Cittadinanza ?
Il recente decreto legge mette in chiaro il funzionamento del reddito di cittadinanza e rende noti tutti i requisiti che occorrono per averne diritto. Intanto, questa misura di sostegno nasce, soprattutto, per due ordini di motivi: 1) sostenere le famiglie, i cui componenti hanno perso il posto di lavoro.
2) integrare il reddito a coloro che ce l’hanno al di sotto della soglia di povertà (quota stabilita dall’l’ISTAT in Euro 780) riportandolo ad un livello dignitoso. In Europa solo Italia e Grecia non avevano ancora questa forma di sostegno alla povertà. Adesso, anche per la nostra nazione, questo aiuto alle famiglie in difficoltà è diventato realtà. L’assegno viene corrisposto dal 27 Aprile 2019.
Quali sono gli obiettivi del Reddito di Cittadinanza
Il reddito di cittadinanza, approvato il 17 Gennaio 2019, si pone diversi obiettivi. Innanzitutto, vi è quello di garantire un vivere dignitoso alle famiglie con o senza figli. L’altra volontà è quella di inserire, i soggetti interessati, nel mondo del lavoro anche per mezzo di qualificazioni professionali. E’ un investimento coraggioso da parte del governo.
Ma, probabilmente, era un passaggio doveroso sia per allineare l’Italia agli altri paesi dell’Europa sia per provare a creare veri percorsi formativi per i nostri giovani. Per far ciò, Matteo Salvini, Luigi Di Maio, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte hanno anche puntato sulla ristrutturazione dei Centri per l’Impiego. Oggi, considerata la fine dell’ex governo Lega – 5 Stelle e la relativa uscita di Salvini, detta fase di ristrutturazione è rimessa al nuovo ed attuale governo giallorosso (5 Stelle – sinistra).
La scommessa del governo è quella di trasformare i Centri per l’Impiego ed investire su di essi una somma piuttosto rilevante. L’investimento vero è quello della formazione professionale dei giovani e del loro inserimento nel mondo del lavoro. Ma riuscirà il governo attuale a rivoluzionare il sistema lavoro?I propositi sono buoni. Ma sarà il tempo a rivelarlo !! Certamente, sarà una battaglia molto dura quella di cimentarsi con questa realtà.
Cambiare il modo di concepire l’ingresso nel mondo del lavoro e pensare di poterlo equiparare al modello tedesco o svizzero può sembrare un’utopia. Ma bisogna dare “tempo al tempo“. A parere di questa redazione, forse è più ragionevole attendere qualche anno per testare il nuovo sistema e formulare solo a posteriori le doverose conclusioni.
Chi presenta domanda deve sottoscrivere degli impegni
Una delle condizioni per avere il reddito di cittadinanza è la dichiarazione di disponibilità al lavoro da parte dei componenti del nucleo familiare maggiorenni. Tale reddito non rappresenta una forma di assistenzialismo. Si tratta, infatti, di un sostegno economico con l’impegno, da parte del soggetto che lo percepisce, ad inserirsi nel mondo del lavoro su invito dei Centri per l’Impiego ed anche passando, eventualmente, dalla formazione professionale.
Inoltre, chi percepisce il reddito dovrà anche dare la disponibilità all’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale. Questo percorso prevede: 1) l’impegno verso una attività sociale; 2) l’impegno a completare gli studi; 3) altri servizi paralleli e tendenti all’inserimento nel mondo del lavoro.
Questi obblighi rimangono in capo a tutte le persone che compongono il nucleo familiare e che non frequentano corsi di studio o di formazione. Non hanno questi obblighi i percettori di reddito di cittadinanza pensionati o di età maggiore a sessantacinque anni. Allo stesso modo, non sono tenuti al rispetto dei predetti obblighi i nuclei familiare che hanno, nel loro interno, persone affette da disabilità o quelle famiglie che hanno figli con meno di tre anni o disabili non autosufficienti.
Le sanzioni per chi viola le norme
Chi non rispetta le regole imposte dal Governo con l’approvazione del recente Decreto Legge verrà, naturalmente, estromesso dalla percezione del contributo economico. Coloro che violano le norme dopo avere conseguito il diritto, si vedranno azzerato l’assegno. Chi, invece, non sottoscrive determinati impegni non riceverà, sin dall’inizio, il reddito di Cittadinanza. Queste pertanto, sono le condizioni rigide imposte dal decreto legge:
Non si accede al reddito se non si firma il “patto per il lavoro” o per “l’inclusione sociale“. Invece, si perde il diritto al reddito di Cittadinanza se si incorre nelle seguenti violazioni:
- Rifiutare la partecipazione alle iniziative di formazione evitando di presentare idonee giustificazioni;
- Dichiarare dati falsi. Ciò comporta la perdita del diritto al reddito ed il rischio di condanna da due a 6 anni di carcere;
- Non informare ufficialmente, chi di competenza, su sopraggiunte variazioni del nucleo familiare;
- Non accettare l’adesione ai progetti di utilità collettiva comunali;
- Rifiutare la terza offerta di lavoro da parte dei Centri per l’Impiego.
Requisiti generali per avere diritto al Reddito di Cittadinanza
Come sopra specificato, le prime domande tendenti ad acquisire il Reddito di Cittadinanza, approvato il 17 Gennaio 2019, sono state presentate dal 6 Marzo 2019 mentre i primi assegni sono stati corrisposti il 27 Aprile 2019. E’ possibile presentare le domande “on line” attraverso la procedura “Spid” oppure, in forma cartacea, presso le Poste o CAF.
La domanda può anche essere presentata dal sito redditodicittadinanza.gov.it. Qui di seguito indicheremo i requisiti necessari per poter avere diritto a percepire il Reddito di Cittadinanza:
- Avere compiuto 18 anni;
- Essere inoccupato (chi non ha mai avuto un lavoro) o disoccupato (chi ha perso un lavoro) o avere un reddito mensile inferiore ad Euro 780;
- Avere la cittadinanza italiana (o far parte di paesi dell’unione europea), avere la residenza in Italia da almeno 10 anni, ovvero essere cittadino di paesi terzi con regolare permesso di soggiorno UE . Inoltre, gli ultimi due anni la residenza deve essere continuativa e, quindi, non intervallata da altre migrazioni verso l’estero;
- Non bisogna essere intestatari (o avere la disponibilità) di autoveicoli, immatricolati nei 6 mesi precedenti, con cilindrata superiore a 1600 c.c. o motocicli superiori a 250 c.c., immatricolati, per la prima volta; nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo (o avere piena disponibilità) di autoveicoli immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti. Fanno eccezione i casi di motoveicoli o autoveicoli acquistati con agevolazione fiscale per persone con disabilità;
- Non bisogna possedere imbarcazioni da diporto o navi.
Il Reddito di Cittadinanza è anche compatibile con il godimento della NASPI prevista dal Decreto Legislativo 4 marzo 2015, n. 22 o di un eventuale altro sostegno al reddito. Ciò, comunque, nel rispetto dei requisiti previsti dal Decreto Legge sul Reddito di Cittadinanza approvato lo scorso 17 Gennaio.
Requisiti di carattere economico per l’accesso al Reddito di Cittadinanza
I requisti di carattere economico, necessari per avere riconosciuto il reddito di cittadinanza, così per come approvato, sono:
- Il Reddito ISEE del nucleo familiare deve essere inferiore ad Euro 9.360 annui.
- Possesso di immobili (seconde case) per un valore ISEE massimo di Euro 30.000. Fa eccezione la prima casa. Il valore delle seconde case viene calcolato con lo stesso criterio con cui si ricava la base imponibile IMU-TASI. Dopo questo paragrafo spieghiamo, immobile per immobile, il criterio di calcolo.
- In presenza di seconda casa, l’importo dell’assegno scende ad Euro 500. Vengono detratti, infatti, Euro 280 che vengono considerati come ipotetico e potenziale affitto percepito su tale immobile.
- Patrimonio finanziario, ai fini ISEE, fino ad Euro 6.000 con l’aggiunta di Euro 2.000 per ogni componente in più fino ad un massimo di Euro 10.000. A tale limite vanno aggiunti Euro 1000 per ogni figlio oltre il secondo e di Euro 5000 per ogni figlio disabile. Questo limite, con le aggiunte sopra citate, non può eccedere i 20.000 Euro.
- Reddito familiare massimo di 6000 euro (se una sola persona). Tale tetto aumenta col crescere del nucleo familiare. Il predetto limite sale ad euro 7.560 ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. L’importo può arrivare ad Euro 9.360 nei casi di famiglie in affitto.
- Chi percepisce già un assegno di disoccupazione, avrà un un Reddito di Cittadinanza, chiaramente più basso. Alle somme spettanti sarà detratto l’importo già percepito come disoccupazione.
- Ai fini del computo dei redditi, vanno considerati nel nucleo familiare anche i coniugi divorziati o separati che continuano ad avere la stessa residenza ed i i figli maggiorenni ancorché non conviventi, fino a 26 anni, se non sono coniugati e non hanno figli.
Come calcolare il valore delle seconde case
Come riportato nel paragrafo precedente, il valore delle seconde case viene calcolato utilizzando lo stesso criterio utilizzato per l’IMU e la TASI. Qui sotto indichiamo, in base alle diverse categorie di immobili, come ricavare il valore. Per ottenere il Reddito di Cittadinanza non bisogna superare il valore di Euro 30.000. Naturalmente, se si è contitolari, il valore va ripartito in base tra tutti in base alla percentuale di possesso.
Per fare un esempio, se il valore calcolato è 40.000 Euro, in presenza di 3 contitolari al 33,33% per ognuno, il valore finale pro-capite è Euro 13.333 (che consente l’accesso al Reddito visto che si è al di sotto dei 30.000 Euro previsti dalla legge). Nel file allegato sono espresse le modalità di calcolo del valore delle seconde case in base alla tipologia dell’immobile.
Chi non ha diritto a priori al Reddito di Cittadinanza approvato dal governo
Non hanno diritto a percepire il Reddito di Cittadinanza i detenuti, per tutto il periodo della reclusione. Inoltre, il reddito non spetta neanche a coloro che si trovano ricoverati in “istituti di cura di lunga degenza” o strutture similari a totale carico di un’amministrazione o dello Stato. Il diritto al Reddito di Cittadinanza sarà anche compromesso per le famiglie che hanno, al loro interno, soggetti disoccupati a causa di dimissioni volontarie nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni. Fanno eccezione le dimissioni per giusta causa.

Gli Importi del Reddito di Cittadinanza approvato dal Governo
Qui sotto le somme corrisposte a chi ha diritto a percepire il reddito di cittadinanza approvato dal Governo Conte:
- Un importo relativo al Reddito di Cittadinanza propriamente detto che, comunque, tiene anche conto dell’eventuale minor reddito già posseduto dal nucleo familiare.
- Una integrazione al reddito familiare fino al raggiungimento della soglia di Euro 6.000 annui (per persona singola). Tale limite aumenta col crescere del nucleo familiare e cioè di Euro 2400 per ogni figlio di almeno 18 anni e di Euro 1.200 per ogni figlio minorenne. In ogni caso, il tetto massimo è di Euro 12.600.
- Una integrazione all’assegno per quelle famiglie che non hanno una propria casa e che, in funzione di questo, occupano un’altra abitazione con pagamento di un affitto. L’integrazione corrisponde all’importo del canone fino ad un massimo di Euro 3.360;
- L’importo di cui al punto precedente può anche subire un’aggiunta fino ad un importo massimo di Euro 1.800 nei casi di nuclei familiari che hanno un mutuo in corso per acquisto prima casa o per spese di ristrutturazione di prima casa;
- Il Reddito di Cittadinanza può durare fino a 18 mesi (e contestualmente al permanere dei requisiti richiesti) e può essere rinnovato con sospensione di almeno un mese.
Come verrà corrisposto in Reddito di Cittadinanza
Il Reddito di cittadinanza, così come approvato, sarà pagato, agli aventi diritto, su una carta prepagata di Poste Italiane. La carta sarà simile alla PostePay. Il reddito non potrà essere utilizzato per il gioco d’azzardo. Inoltre, il Governo ha voluto che il Reddito di Cittadinanza, approvato il 17 Gennaio 2019, una volta accreditato sulla carta prepagata, dovrà essere speso entro 30 giorni. Diversamente, il contributo, per il mese interessato, viene perso. Naturalmente, il cittadino continuerà a conservare il diritto al reddito per i mesi seguenti. Rimarrà sempre l’obbligo di spendere le somme ricevute entro trenta giorni.

Il diritto al reddito si perde quando il cittadino perde i requisiti necessari. Il reddito viene anche perso quando il soggetto viene colpito da sanzione disciplinare. Stesso discorso se il lavoratore tiene comportamenti scorretti e contrari alla legge. Inoltre, il decreto legge ha anche fissato dei limiti al prelievo di contanti.
L’art. 5, comma 7, del decreto 4/2019 prevede limite di prelievo contante di 100,00 € per ogni persona. Si tratta, però, di un limite non valido per tutti. Esso varierà in funzione di alcuni parametri. I parametri sono i seguenti: parametro 1 per il primo componente del nucleo familiare; si aggiunge 0,40 per ogni maggiorenne in più; altre 0,20 per ogni minorenni in più. Tale parametro non può superare 2,10, oppure 2,20 se, nel nucleo familiare, è presente un disabile.
I predetti limiti non si applicano alla pensione di cittadinanza. Infatti, chi la percepisce può anche spendere l’intero importo in contanti. Riguardo il vincolo di spendere entro 30 giorni il contributo che si riceve, va evidenziato che ciò rappresenta un’idea interessante. Si è voluto, cioè, rimettere il denaro, entro breve tempo, nel sistema, per far girare l’economia.
Pagare i tributi locali col reddito di cittadinanza
Premettiamo che, con il Reddito di Cittadinanza non è consentito il risparmio. Le somme vanno obbligatoriamente spese. Molti si chiedono se è possibile pagare le varie bollette delle utenze luce, gas, acqua, TARI, ecc.. E’ da sottolineare che, per espressa indicazione, è possibile pagare con il reddito di cittadinanza le bollette luce e gas. Cliccando sul seguente link è possibile leggere un articolo di questo blog su come pagare la TARI col reddito di cittadinanza.
Per il resto, vi è una generica indicazione dalla quale espressamente si evince che è possibile “pagare tutte le utenze domestiche” presso gli Uffici Postali (con bollettini o MAV postali) e presso tutti gli esercizi commerciali abilitati (per esempio, bar, tabaccai, i supermercati, ecc.). Pertanto, a parere di questa redazione anche per il pagamento delle altre utenze, diverse da luce e gas, (per esempio telefono, internet, TARI, acqua) dovrebbe essere possibile utilizzare il reddito di cittadinanza.
E’ bene, comunque, chiedere conferma presso gli uffici postali o telefonando al numero verde 803 160. In ogni caso, si tenga in considerazione che è possibile prelevare un certo ammontare di denaro contante dalla carta del Reddito di Cittadinanza che va da 100 a 220 Euro mensili (a seconda della composizione del nucleo familiare).
Pertanto, una parte di questo prelievo potrebbe essere destinato anche al pagamento di alcune utenze. Quindi, tali restanti obblighi tributari (e non) potrebbero essere adempiuti anche optando per la predetta soluzione. Nel caso fosse possibile seguire questa soluzione, i beneficiari potrebbero poter pagare anche uno o più tributi o bollette varie (esempio, Bolletta Acqua, ICI, IMU, TASI, Bolletta Tassa Rifiuti, bolletta per pace fiscale, ecc.). Questo rappresenterebbe un ulteriore aiuto per il pagamento di tutte le bollette di una famiglia.
Cosa si può pagare col Reddito di Cittadinanza
Il Reddito di Cittadinanza pone dei limiti di spesa nel senso che non tutto può essere acquistato o pagato. Ecco cosa si può fare:
- è possibile effettuare prelievi di denaro contante entro il limite mensile di 100 euro (se persone singole) incrementato in base al numero di componenti il nucleo familiare.
- si può effettuare un bonifico mensile SEPA/Postagiro in Ufficio Postale per pagare rata di affitto in favore del proprietario-locatore indicato nel contratto di locazione. Oppure è possibile pagare la rata del mutuo all’intermediario che lo ha concesso.
- si possono pagare tutte le utenze domestiche ed altri servizi come le mense scolastiche, presso gli Uffici Postali (utilizzando bollettini o MAV postali) e presso tutti gli esercizi commerciali abilitati (supermercati, bar, tabaccai, ecc.).
E’, inoltre, possibile acquistare qualsiasi altro bene di consumo (o servizi) fatta eccezione di alcune specifiche categorie elencate di seguito.
- giochi d’azzardo, cioè quelli che presuppongono vincite in denaro.
- noleggio, acquisto o leasing di navi e/o e imbarcazioni da diporto, o per servizi portuali.
- oggetti pornografici e beni e servizi per pubblico adulto.
- armi;
- acquisti effettuati presso delle gallerie d’arte o simili.
- servizi creditizi e finanziari.
- servizi relativi a trasferimento di denaro.
- articoli presso gioielleria.
- servizi assicurativi.
- articoli di pellicceria.
- acquisti presso club privati.
- acquisti all’estero oppure on-line o mediante servizi di direct-marketing.
Le proposte di assunzione dei Centri per l’Impiego
Che il Reddito di Cittadinanza, approvato il 17 Gennaio 2019, non è una forma di assistenzialismo passivo se ne discute da tempo. Sono, soprattutto, i partiti di governo che hanno spiegato, in maniera, dettagliata ed analitica come funzionerà tutto il sistema. Tutto il governo del Premier Giuseppe Conte ha, più volte descritto le varie fasi del progetto di riqualificazione del mondo del lavoro. Riqualificare i Centri per l’Impiego è, senz’altro fondamentale. Ma ci vorrà del tempo per capire se ci sarà la vera inversione di rotta rispetto al funzionamento attuale.
I Centri dovrebbero fare delle offerte di lavoro. Qui indichiamo la sequenza delle proposte che possono essere fatte da tali centri:
- La prima offerta verrà fatta, nei primi 12 mesi, per un posto di lavoro nell’arco dei 100 Km dalla propria residenza;
- Nel caso di rifiuto di questa proposta, la successiva può essere fatta, dagli stessi Centri, nel raggio di 250 Km;
- Se si rifiuta anche questa seconda proposta, la terza può arrivare anche da tutta Italia.
- Se, nella famiglia, vi sono soggetti con invalidità, le proposte possono essere fatte solo da ditte aventi domicilio fiscale entro i 250 Km;
- Trascorso un anno, la prima proposta può anche essere fatta da ditte aventi il loro domicilio fiscale entro i 250 Km.
- Se passano 18 mesi, la prima offerta offerta di lavoro può anche avvenire da qualunque ditta italiana, dovunque si trovi.
Gli incentivi previsti per le ditte che assumono e per gli stessi lavoratori
Se un’impresa assume un soggetto che percepisce il Reddito di Cittadinanza, avrà importanti vantaggi. In pratica, avrà diritto ad una parte delle mensilità del reddito. L’effettivo importo corrisponderà alla differenza tra i 18 mesi di Reddito di cittadinanza, potenzialmente riscuotibili dal lavoratore, ed i mesi già goduti.
All’impresa, comunque, saranno riconosciuti un minimo di 5 mesi di assegno. Volendo fare qualche esempio, se il soggetto ha percepito il reddito per 6 mesi, l’impresa percepirà 12 mesi di contributo (massimo 780 euro al mese). Se, invece, il lavoratore ha incassato il reddito di cittadinanza per 16 mesi, l’impresa, prenderà, comunque 5 mesi di contributo anche se i mesi residui sono solo 2. Nel caso in cui l’impresa dovesse licenziare il lavoratore sarà obbligata a restituire l’incentivo ricevuto con l’aggiunta di sanzioni, fatti salvi i casi in cui vi è giusta causa o per giustificato motivo.
Le imprese riceveranno gli incentivi solo se assumono tramite il programma sul Reddito di Cittadinanza. L’impresa, per mezzo dell’apposito portale, comunica i posti disponibili. Dopo l’effettiva assunzione avrà diritto al riconoscimento del bonus. L’impresa avrà diritto al bonus anche nel caso di intermediazione di agenzie private per il lavoro.
Gli incentivi vengono anche concessi ai lavoratori se decidono, entro il primo anno, di avviare un’attività in proprio. Sgravi contributivi
vengono anche riconosciuti agli enti di formazione nel caso in cui un lavoratore venga assunto nel periodo in cui partecipa ad un corso.
La Pensione di cittadinanza
La “Pensione di cittadinanza” spetterà alle famiglie composte da uno o più componenti aventi un età pari o superiore a 65 anni. I requisiti per accedere alla pensione di cittadinanza, ed i concetti di base su cui si fonda, sono uguali a quelli del reddito di cittadinanza già approvato. Il principio cardine della “pensione di cittadinanza” è il riconoscimento di un assegno annuale di Euro 7.560.
A tale importo si possono sommare altri 1.800 Euro che possono essere corrisposti se la famiglia è in affitto o se paga un mutuo per acquisto o costruzione di prima casa contratto da uno dei componenti il nucleo familiare. In ogni caso la somma corrisposta non può essere superiore ad Euro 9.360 (Euro 7.560 + Euro 1.800) riferita alla singola persona.
Gli importi crescono con l’aumentare del nucleo familiare. I parametri sono gli stessi del reddito di cittadinanza. Naturalmente si tiene conto della pensione, eventualmente, già percepita dai pensionati. Di conseguenza, chi percepisce somme più basse di quelle riconosciute dal decreto, percepirà il relativo importo di adeguamento. Va anche evidenziato che, per la “Pensione di Cittadinanza” non può esservi sospensione (così come previsto nei casi di rinnovo del Reddito di Cittadinanza”).
In quel caso, infatti, il rinnovo dopo 18 mesi può essere fatto solo dopo un mese di sospensione. Si ribadisce, comunque, che i contenuti del decreto sul Reddito di Cittadinanza, approvato ad Aprile scorso, possono variare in sede di conversione in Legge. Pertanto, tutti i contenuti del decreto stesso possono essere soggetti a modifica.
Potrebbe anche esservi un doppio beneficio
Il cittadino percettore del Reddito di Cittadinanza, potrebbe anche usufruire di riduzioni TARI su case vacanze o di altre riduzioni. Ciò se tale seconda casa non abbia un valore superiore a 30 mila Euro. Ma di ciò è bene chiedere ai vari enti.
Novità sul Reddito di Cittadinanza e Quota 100
Il 23 Febbraio 2019 il Senato ha approvato il decreto sul reddito di cittadinanza con qualche modifica rispetto al testo originario. Cliccando sul seguente link è possibile vedere un articolo su tali novità. Anche la novità sulla pensione col criterio “Quota 100” rappresenta un importante cambiamento rispetto alla legislazione passata. Sul seguente link abbiamo pubblicato un articolo dettagliato su Quota 100.
[…] recente manovra di governo per il 2019. Si tratta della stessa manovra che ha previsto anche il Reddito di Cittadinanza, Quota Cento ed altri […]
[…] Altro esempio che l’utilizzo del modello ISEE è il Reddito di Cittadinanza. Un esempio oggi molto attuale visto che domande per il reddito di cittadinanza saranno presentate entro il mese di Marzo 2019. Come è risaputo, si ha diritto al predetto contributo solo se si possiedono determinati redditi. Con il Reddito di Cittadinanza, infatti, ci sono delle fasce di reddito ISEE da rispettare per averne diritto. Nella seguente pagina viene spiegato tutto sul Reddito di Cittadinanza. […]