Nuova IMU per il 2020 unificata con la TASI

Nuova IMU per il 2020 unificata con la TASI

Il Decreto Fiscale 2020 (Decreto Legge n. 124/2019) prevede una sostanziale modifica IMU – TASI per l’anno che verrà. In pratica, fino all’anno d’imposta Dicembre 2019, IMU e TASI continueranno ad esistere separatamente. Dal 2020, invece, ci sarà la “Nuova IMU” o “Local Tax” che vedrà, di conseguenza, detta imposta unificata con la TASI. Pertanto, i contribuenti verseranno per un solo tributo che sarà solamente l’IMU. Molti la definiscono una nuova tassa sulla casa ma, in effetti, non è proprio così. Prevista anche la facoltà di azzeramento IMU 2020.

Si tratta, infatti, di una riedizione dei due tributi che rinascono, per il 2020, con una nuova veste. Come consistenza del gettito non cambia sostanzialmente nulla. Infatti, le aliquote minime verranno adattate alla nuova realtà. Fino a Dicembre 2019 saranno 7,6 ‰ per l’IMU ed 1 ‰ per la TASI. Con la “Nuova IMU” vi sarà, naturalmente, un’unica aliquota minima che sarà data dalla somma delle due precedenti e cioè 8,6 ‰.

Ecco, perché, di fatto, le somme da pagare per il contribuente non subiranno variazioni a meno che i Comuni non cambieranno le aliquote. Non vi sono incrementi ma neanche riduzioni. Chiaramente, ciò accadrà se la legge di conversione del predetto decreto legge manterrà la previsione di unificazione dei due tributi. Quindi, per avere la certezza assoluta bisogna attendere tale legge di conversione. Nessuna novità è prevista sulle pertinenze dell’abitazione principale.

Se, nella parte che riguarda l’unificazione dei due tributi comunali, il Decreto Legge n. 124/2019 rimarrà inalterato, per la TASI, quella del 16/12/2019 sarà l’ultima scadenza naturale. La TASI continuerà a vivere solo per quanto riguarda gli accertamenti. I Comuni, infatti, hanno 5 anni di tempo per effettuare i controlli (ed eventuali accertamenti) sui pagamenti già effettuati dai contribuenti dal 2014 (anno della istituzione della TASI) e fino al 2019 (anno dell’ultima tassazione).

Il possibile incremento dello 0,8 per mille nella Nuova IMU

Anche per la “Nuova IMU” 2020 (o Local Tax) è stato previsto il possibile incremento dello 0,8 per mille. Anche la precedente normativa lo prevedeva e poteva essere indifferentemente applicato all’IMU o alla TASI. L’importante era non superare il limite di 11,4 ‰ per tutti e due i tributi comunali. E così sarà anche per il 2020. L’aliquota massima della “Nuova IMU” sarà 10,6 ‰ + l’eventuale incremento dello 0,8 ‰ se il Comune decide di applicarlo e solo se il Comune aveva già, in precedenza, utilizzato il predetto incremento. .

Effetti della Nuova IMU (tassa sulla casa) 2020 unificata con la TASI

Con l’entrata in vigore della Nuova IMU (o Local Tax) per il 2020 (unificata con la TASI) vi sarà, però, una novità sostanziale rispetto alla precedente normativa. Il legislatore, infatti, darà la possibilità ai Comuni di azzerare l’imposta. Questa facoltà, con la precedente legislazione, era stata accordata solo per la TASI che, in effetti, aveva un’incidenza piuttosto bassa (visto che le aliquote minime e massime erano rispettivamente 1 e 2,5 per mille o, al massimo 3,3 con l’eventuale incremento).

Adesso, per i Comuni (se sarà confermato il Decreto Legge n. 124/2019) sarà una vera e propria gatta da pelare. Da un lato vi sarà una grande volontà dettata dal “buon senso” di poter azzerare questa tanto “bistrattatanuova imposta sulla casa. Dall’altro gli enti si ritroveranno davanti la severa realtà dell’esigenza di bilancio.

Non sarà facile per nessun ente potere azzerare l’IMU e sacrificare delle importanti entrate (utilissime per la gestione dei tanti servizi comunali), a meno che, in fase di conversione del predetto Decreto Legge, non vi siano dei correttivi a tale casistica. Siamo veramente ansiosi di conoscere i nuovi sviluppi.

Certamente, un azzeramento della nuova tassa sulla casa (Nuova IMU 2020), per il 2020, sarebbe un vero toccasana per gli investimenti immobiliari che da oltre un decennio hanno subito una clamorosa flessione. Oggi, si sono ridotti al minimo gli investimenti sugli immobili vista la forte incidenza della tassazione. Da un lato l’IMU (che dal 2012 ha subito una impennata del doppio circa rispetto alla vecchia ICI).

Dall’altro lato l’IRPEF (che ha una tassazione minima del 21% nel caso di cedolare secca), hanno sensibilmente ridotto i redditi sugli affitti. Nelle città in cui i livelli degli affitti raggiungono tetti medio-bassi diventa quasi anti-economico investire sugli immobili. Altra novità è che la Nuova IMU 2020 (o Local Tax) sarà solo a carico dei proprietari e non anche degli affittuari o comodatari (così come avveniva fino al 2019 per la TASI).

I margini di incremento della Nuova IMU 2020 (o Local Tax)

Come evidenziato in uno dei precedenti paragrafi, la nuova tassa sulla casa (che in effetti tanto nuova non è visto che trattasi solo di rimodulazione) prevedere un’aliquota minima. Tale tetto minimo è del 8,6 ‰. Pertanto, ad di sotto di questa aliquota i Comuni non possono scendere. Gli enti, però, possono andare oltre questo tasso ma non possono superare il 10,6 .

Se, poi, i Comuni, vogliono anche utilizzare la possibilità di inserire l’incremento dello 0,8 , il tetto massimo (non superabile) sarà del per mille. La possibilità di utilizzare anche l’incremento dello 0,8 ma è, però, valida solo per i Comuni che avevano già portato al limite massimo sia IMU che TASI.

I Comuni potranno eliminare la Nuova IMU sull’abitazione principale

Oltre ad avere la possibilità di azzerare totalmente la tassazione sull’IMU, i Comuni possono anche eliminare l’imposizione sulle abitazioni principali di lusso. Si tratta degli immobili catastati nelle categorie A1, A8 e A9. Nella precedente normativa queste case di pregio erano soggette ad aliquota ridotta del 4 per mille ed all’applicazione di una detrazione fissata dai stessi Comuni sulla scorta di una delibera di Consiglio Comunale.

Dal 2020, pertanto, gli enti hanno quest’altra possibilità di esentare dall’IMU tali abitazioni di lusso che, come detto, rientrano nelle categorie catastali A1, A8 e A9. Nel caso in cui i Comuni volessero mantenere l’IMU sulle predette abitazioni di lusso, l’aliquota minima sarà del 5‰ con una possibilità di incremento massimo di un punto percentuale 6 ‰ ).

Confermata la riduzione IMU per chi affitta a canone concordato

Il Decreto Fiscale 2020 conferma, inoltre, la riduzione sulla nuova tassa sulla casa (Imposta Municipale Unica 2020) per le abitazioni affittate a canone concordato. La riduzione rimane del 25%. La manovra di bilancio 2020, infatti, prevede, per gli affitti a canone concordato una quota IMU pari al 75% del totale complessivo. Riduzioni anche per gli inquilini. Sulle agevolazioni IMU e TASI per le locazioni a canone concordato, vi invitiamo a leggere un articolo dettagliato cliccando sul seguente link: affitti a canone concordato.

Nuova IMU sui fabbricati rurali ad uso strumentale

Il Decreto Fiscale 2020 prevede, per i fabbricato rurali ad uso strumentale, un’aliquota minima del 1. Anche in tale circostanza riguardo l’IMU, i Comuni, per il 2020, possono ridurla solo fino azzeramento ma non aumentarla. Si tratta di un beneficio che tiene conto dell’utilizzo rurale dell’abitazione e, quindi, è una sorta di premio per chi detiene un’abitazione e, contemporaneamente, cura il terreno pertinenziale.

La nuova disciplina IMU sui cosiddetti “immobili merce”

Si tratta degli immobili destinati, da un impresa costruttrice, alla rivendita. Fino alla permanenza di tale destinazione la Nuova IMU prevede l’aliquota base del 1‰ fino all’anno 2021. Il Comune ha la facoltà di aumentare questa aliquota IMU del 2,5 per mille o diminuirla fino all’azzeramento. La Nuova IMU, inoltre, prevede, a decorrere dal 1° gennaio 2022, l’esenzione IMU. In pratica, la nuova disciplina, recepisce le disposizioni favorevoli esistenti, adesso, per la TASI.

La Nuva IMU per i terreni agricoli ed i fabbricati di categoria D

Riguardo i terreni agricoli, l’aliquota di partenza (quella minima) è del 7,6‰. I Comuni, con deliberazione di Consiglio Comunale, hanno la possibilità di aumentare l’aliquota IMU, a partire dal 2020, fino al 10,6 per mille o diminuirla fino all’azzeramento. Riguardo gli immobile di categoria D (il cui gettito va totalmente allo Stato), l’aliquota minima sarà del 8,6. I Comuni possono anche decidere di aumentarla fino al tetto massimo del 10,6 oppure possono diminuirla fino al 7,6.

Una domanda sorge spontanea. Come è possibile che i Comuni possano avere spazio decisionale sull’aliquota se il relativo gettito và allo Stato. E’ un pò difficile dare una risposta. Forse tale possibilità si sposa soprattutto col fatto che il potere sulle verifiche delle somme pagate spetta sempre ai Comuni e le somme riscosse da accertamenti, emessi esclusivamente dai Comuni, vengono riscosse dagli stessi Comuni.

In che modo pagare la Nuova IMU 2020

Il metodo di pagamento della Nuova IMU (o Local Tax) 2020, nella sostanza, non cambierà molto per l’anno 2020. Può essere utilizzato il bollettino postale compatibile col modello F24, il classico modello F24 (normale o editabile) o la novità assoluta che è rappresentata dalla possibilità di pagare col nuovo sistema informatico del PagoPa. Un articolo dettagliato sul pagamento tramite PagoPa può essere letto cliccando sul seguente link: Pagamento PagoPa.

Si è anche parlato, nell’ultimo anno, di un bollettino precompilato da inviare direttamente al contribuente ma è stata solo una proposta del leghista Alberto Gusmeroli che non ha avuto, almeno fino ad oggi, attuazione. L’IMU ed anche la TASI, pertanto, rimangono dei tributi da pagare in autotassazione da parte dei contribuenti alle scadenze prefissate del 16 giugno (acconto) e 16 dicembre (saldo).

I suggerimento della redazione di tributicomunali.it

In questo articolo abbiamo parlato della Nuova IMU 2020 (nuova formulazione della tassa sulla casa) e di tutte le novità che tale imposta annovera a partire dal nuovo anno come per esempio la possibilità di azzeramento demandata ai singoli Comuni. Qui appresso, invece, vi indichiamo una serie di articoli, pubblicati sul nostro blog che sono di notevole interesse e che consigliamo di leggere.

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